C'era una volta, là/ dalle parti di Chissà,/ il paese dei bugiardi./ In quel paese nessuno/ diceva la verità,/ non chiamavano col suo nome/ nemmeno la cicoria:/ la bugia era obbligatoria./ Quando spuntava il sole/ c'era subito uno pronto/ a dire: "Che bel tramonto!"/ Di sera, se la luna/ faceva più chiaro/ di un faro,/ si lagnava la gente:/ "Ohibò, che notte bruna,/ non ci si vede niente"./ Se ridevi ti compativano:/ "Poveraccio, peccato,/ che gli sarà mai capitato/ di male?"/ Se piangevi: "Che tipo originale,/ sempre allegro, sempre in festa./ Deve avere i milioni nella testa"./ Chiamavano acqua il vino,/ seggiola il tavolino/ e tutte le parole/ le rovesciavano per benino./ Fare diverso non era permesso,/ ma c'erano tanto abituati/ che si capivano lo stesso. / Un giorno in quel paese/ capitò un povero ometto/ che il codice dei bugiardi/ non l'aveva mai letto,/ e senza tanti riguardi/ se ne andava intorno/ chiamando giorno il giorno/ e pera la pera,/ e non diceva una parola/ che non fosse vera. / Dall'oggi al domani/ lo fecero pigliare/ dall'acchiappacani/ e chiudere al manicomio./ "E' matto da legare:/ dice sempre la verità"./ "Ma no, ma via, ma và ..."/ "Parola d'onore:/ è un caso interessante,/ verranno da distante/ cinquecento e un professore/ per studiargli il cervello ..."/ La strana malattia/ fu descritta in trentatre puntate/ sulla "Gazzetta della bugia"./ Infine per contentare/ la curiosità popolare/ l'Uomo-che-diceva-la-verità/ fu esposto a pagamento/ nel "giardino zoo-illogico"/ (anche quel nome avevano rovesciato ...)/ in una gabbia di cemento armato./ Figurarsi la ressa./ Ma questo non interessa./ Cosa più sbalorditiva,/ la malattia si rivelò infettiva, / e un po' alla volta in tutta la città/ si diffuse il bacillo/ della verità./ Dottori, poliziotti, autorità/ tentarono il possibile/ per frenare l'epidemia./ Macché, niente da fare./ Dal più vecchio al più piccolino/ la gente ormai diceva/ pane al pane, vino al vino,/ bianco al bianco, nero al nero:/ liberò il prigioniero,/ lo elesse presidente,/ e chi non mi crede/ non ha capito niente.


(Gianni Rodari, Il paese dei bugiardi, Le favole a rovescio).

martedì 8 novembre 2011

CHARITY WATCH E LE ORGANIZZAZIONI ANIMALISTE DEI TENBIEG

Pubblico la traduzione di un articolo di CharityWatch.de  (qui) che considero utile per capire la complessa realtà  di "collaborazione" di molte organizzazioni animaliste tedesche.

L'articolo tratta del sig. Sigurd Tenbieg, figura di spicco nel mondo "animalista" tedesco

L’accozzaglia di associazioni animaliste di Sigurd Tenbieg

Sigurd Tenbieg, di Kleve am Niederrhein, è – perlomeno così si direbbe da tutte le cariche che ricopre - un animalista molto attivo. Fa parte del consiglio direttivo di svariate associazioni. Oltre a Tierschutzförderverein e.V. ci sono anche, ad esempio Südeuropäische Tierhilfe e.V., Tierheim-Tierhilfe e.V. o Bund deutscher Tierfreunde e.V.. Tutte queste associazioni sono accomunate dal fatto di non essere affatto trasparenti. In parte, l’autorità di vigilanza sui servizi di Trier ha già emanato un divieto di effettuare donazioni. Per ragioni di pertinenza territoriale, tuttavia, tali divieti valgono soltanto per la regione della Renania-Palatinato. Ma i sostenitori e i donatori dovrebbero essere anche dissuasi anche a livello nazionale.

Tierschutzförderverein e.V. „Per gli animali facciamo di tutto!“ Questo è il motto dell’associazione Tierschutzfördervereins, di cui Sigurd Tenbieg è presidente. Per molto tempo è stato sostenuto dalla vicepresidentessa Melanie Tenbieg , a cui nel 2007 è subentrato Sajid Tenbieg. Nella Renania-Palatinato l’associazione non può raccogliere donazioni. L’alto tribunale amministrativo della Renania Palatinato ha respinto un’istanza dell’associazione per la revoca del divieto (Atti n: 7 B 11313/08.OVG). ’ Nell'ordinanza, che non è ancora definitiva, si legge che „non è stata prodotta una documentazione sufficiente riguardo a somme considerevoli” . Inoltre, secondo le argomentazioni dei giudici, alcuni fatti farebbero pensare a tentativi di occultamento, favoriti da un groviglio di rapporti tra diverse associazioni e responsabili. Interpellato da Charitywatch.de affinché spiegasse la propria posizione, Sigurd Tenbieg ha risposto tramite avvocato comunicando che l’ordinanza si riferisce solo a un’istanza della procedura cautelare che ad oggi è ancora pendente nel procedimento di merito.

L’associazione Südeuropäische Tierhilfe e.V. ha assegnato la presidenza congiunta a Sigurd Tenbieg e Sajid Tenbieg. L’obiettivo di questa associazione è lenire le sofferenze degli animali nei paesi dell’Europa meridionale. Il denaro per questa causa arriva, tra le altre cose, dalle associazioni Tierschutzförderverein, Bund deutscher Tierfreunde ed Aktion Tier – Menschen für Tiere (in passato nota come DTHW Deutsches Tierhilfswerk). La Homepage www.suedeuropaeische-tierhilfe.de è intestata a Tierschutzförderverein presso il registro dei domini internet DENIC . Nel 2007 l’associazione è stata pubblicizzata con una campagna di donazioni promossa da Tiernothilfe in Europa. Entrambe le associazioni forniscono, secondo quanto esse dicono di sé, un servizio di soccorso agli animali.

Tiernothilfe in Europa e.V. Questa associazione, che in passato si chiamava Tierschutz Costa Blanca e.V. , ha sede a Kleve e il suo presidente si chiama Sigurd Tenbieg. La vice presidentessa è la neanche trentenne Melanie Tenbieg. Secondo quanto essa dice di sé, questa organizzazione appartiene a Tierschutzförderverein e sostiene dei gruppi giovanili di protezione degli animali in collaborazione con Tierheim-Tierhilfe.

Tierheim-Tierhilfe e.V. Un’altra associazione guidata da Sigurd Tenbieg e dall’appena 28enne Sajid Tenbieg . Alla sua fondazione, avvenuta nel 1986, l’organizzazione si chiamava Tierheim Kleve e.V.  Nel 1988 si è affermata grazie al sostegno finanziario di DTHW Deutschen Tierhilfswerks. All’inizio del nuovo millennio la dirigenza di DTHW è stata coinvolta in un enorme scandalo sulle donazioni, perciò la DTHW ha cambiato il proprio nome in Aktion Tier – Menschen für Tiere e.V. Aktion Tier annovera tutt’oggi tra i propri sostenitori economici Tierheim-Tierhilfe. Altri sostenitori sono Tierschutzförderverein e Bund deutscher Tierfreunde. Quest’ultima parla sulla propria Homepage di Tierhilfe Kleve e.V.
creando un po’ di confusione. La homepage www.tierheim-tierhilfe.de è intestata a Tierschutzförderverein presso il registro dei domini internet DENIC.

Bund deutscher Tierfreunde e.V. Sigurd Tenbieg è attivo come dirigente anche in questa associazione. Da ciò traggono profitto anche „Associazioni Tenbieg “ quali Südeuropäische Tierhilfe e Tierheim-Tierhilfe, che ricevono entrambe denaro da BdT Bund deutscher Tierfreunde. Nel 2006 e 2007 le sovvenzioni di Tierheim-Tierhilfe erano di molto al di sopra delle somme che, in media, sono state trasferite alle associazioni partner di BdT (secondo quanto riportato da CharityWatch.de).

Animal Friends International e.V. In caso di scioglimento, AFI è registrato presso Bund deutscher Tiere e.V. come avente diritto. Secondo la loro homepage, la dirigenza è composta, come per BdT, da Martina Klein, Sigurd Tenbieg e Franz Wick.

Natur- und Tierhilfe e.V. L’associazione con sede a Kleve è guidata dal commerciante Sigurd Tenbieg insieme a Maria Neuhaus.

DTHW Deutsches Tierhilfswerk e.V. Wolfgang U., che ne è stato presidente per molto tempo, nel 2003 è stato condannato dal tribunale territoriale di Monaco a dodici anni di prigione. Secondo il giudice,  Wolfgang U. aveva utilizzato impropriamente per fini propri il denaro dell’associazione per un totale di più di 30 milioni di Euro. Nel 2006 è stato rilasciato con la condizionale dopo aver scontato due terzi della pena. Il 3 dicembre 2005 l’assemblea dei soci ha approvato il cambiamento del nome dell’associazione in Aktion Tier – Menschen für Tiere e.V.
Sigurd Tenbieg è stato per anni nel consiglio direttivo dell’associazione e oggi ne è un delegato eletto. Nell’ottobre 2008 il Presidente di Aktion Tier Rainer Schnitker ha rilasciato a Sajid Tenbieg un assegno di più di 50.000 Euro a favore del rifugio Albert-Schweitzer-Tierheim ohne Gitter situato a Kranenburg-Mehr.

Albert-Schweitzer-Tierheim ohne Gitter. Secondo quanto sostiene lo stesso rifugio, esso ospita in media  20 gatti e tra i 250 e 300 cani. Fa anch’esso parte dell’ „Impero Tenbieg “.

Verband Tierfreunde Rumänien. Le „Associazioni Tenbieg “ Tierschutzförderverein, Südeuropäische Tierhilfe e Tierheim-Tierhilfe hanno fondato, insieme con Christina Faust, l’associazione rumena " Prietenii Animalelor-Romania", registrata presso il tribunale di Bukarest. A Tierheim-Tierhilfe è affidato il controllo dell’utilizzo dei fondi. A Bukarest è attiva una struttura d’accoglienza per 1.000 cani, sovvenzionata interamente dall’attività animaliste tedesche. L’associazione ora nota con il nome Aktion Tier - Menschen ha, dopo le recenti inondazioni, messo a disposizione di „aktion-tier Tierheim Christi Bukarest“ ingenti mezzi economici. Per motivi di sovraffollamento 600 cani devono essere trasferiti in Germania, nel rifugio  Albert-Schweitzer-Tierheim ohne Gitter.

Un comportamento fuori dall’ordinario. Per incominciare le sue indagini, CharityWatch.de ha domandato a Bund deutscher Tierfreunde informazioni sulla collaborazione con l’associazione che sull’homepage di Tierschutzförderverein è annoverata  sotto la categoria „i nostri Partner“. Il presidente ha risposto che non esiste alcuna collaborazione: „Poiché sulla Homepage di www.suedeuropaeische-tierhilfe.de sono accostate l’una all’altra svariate associazioni, abbiamo chiesto all’associazione di renderlo inequivocabilmente chiaro.“Ma finora il presidente di BdT Sigurd Tenbieg non è riuscito a convincerci dei chiarimenti richiesti alla presidenza di Tierschutzfördervereins e di Südeuropäischen Tierhilfe (dei cui è lui stesso presidente). Anche Aktion Tier, interpellata in merito, ha negato una collaborazione con Tierschutzförderverein.

Dichiarazioni d’inizio attività. Una ricerca condotta a Kleve riguardo alle dichiarazioni d’inizio attività presso l’indirizzo Nassauermauer 2, ha dato sette risultati. Chiaramente è una famiglia molto attiva, in cui ognuno ha una propria impresa individuale. Le attività registrate in parte si combinano molto bene con quelle dell’associazione animalista. Tali attività spaziano dal commercio di articoli per la cura degli animali fino ai lavori pubblici. Tra le altre cose, Sigurd Tenbieg ha registrato delle imprese individuali per la „fornitura di servizi e merci“ o come „Agenzia di stampa“. La domanda rivolta a Tenbieg e all’avvocato che lo rappresenta, per sapere se e come esista una collaborazione con l’associazione, è rimasta senza riposta.

L’opinione di Charitywatch. Il tribunale della Renania Palatinato nella propria delibera ha menzionato, parlando dei costi materiali, l’esistenza di „fatture di una ditta appartenente al primo presidente”. E si legge anche di„servizi retribuiti resi all’associazione “ tramite una dita appartenente al primo presidente di Tierschutzförderverein. Esiste una relazione inspiegabile tra il flusso di denaro non tracciabile scambiato tra le diverse associazioni, alcune delle quali continuano a cambiar nome, e altre iniziative come il Club degli Amici degli Animali, o le associazioni per aiutare gli animali croati o cechi. Poiché Tenbieg non ha fornito spiegazioni trasparenti riguardo al flusso di denaro e a tali connessioni, i donatori e i sostenitori dovrebbero riflettere bene se sia il caso di sostenere una delle sue organizzazioni. Inoltre gli uffici delle imposte competenti farebbero bene a tenere sotto stretto controllo le associazioni che tendono a lodarsi e farsi pubblicità da sole.


Coincidenze e mia  riflessione,  Nella  realtà sia italiana che di altri paesi europei, "casualmente"tra il  2005 e soprattutto il 2006, pare che  si strutturino ufficialmente, le organizzazioni deputate alla deportazione di animali verso la Germania, ad esempio il protocollo d'intesa per i cani di Rieti è "casualmente" dell'ottobre 2006 (qui)  dove le deportazioni sono regolamentate contrattualmente e ufficializzate come comportamento "legale e normale" atto al salvataggio dei nostri randagi
E' un periodo storico dove si vede un fiorire delle organizzazioni tedesche che arbitrariamente si eleggono come  "i buoni e i migliori  d'Europa" e si attribuiscono il  compito di "salvare" niente di meno che gli animali europei e non solo....naturalmente senza mai dire dove e da chi gli stessi siano poi "adottati". (qui)

1 commento:

  1. maria elena caligiore10 novembre 2011 alle ore 13:41

    Una domanda alla quale forse tu, Alma Galli, puoi dare risposta: il protocollo d'Intesa per i cani di Rieti aveva una durata? o è tuttora in atto perchè era a tempo indeterminato?
    Se era a tempo determinato la illegalità del trasferimento dei cani in Germania si sarebbe dovuta chiudere alla scadenza del protocollo.
    E una denuncia in questo momento non servirebbe a dare giustizia a quei poveri cani.
    Se invece è a tempo indeterminato vorrà dire che il trasferimento dei cani sta continuando con il consenso delle ASL, dei Sindaco e del Ministero competente!
    la Task Force del Ministero creata dalla Delegata al problema randagismo, On Martini ne è a conoscenza? e se si... che provvedimenti ha preso in merito??
    Questa ipotesi di un protocollo a tempo indetrminato, sarebbe gravissima e bisognerebbe intervenire con una denuncia specifica nei confronti degli autori di tale protocollo per esportazione illegale di animali protetti dalla legge del nostro Stato.

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