C'era una volta, là/ dalle parti di Chissà,/ il paese dei bugiardi./ In quel paese nessuno/ diceva la verità,/ non chiamavano col suo nome/ nemmeno la cicoria:/ la bugia era obbligatoria./ Quando spuntava il sole/ c'era subito uno pronto/ a dire: "Che bel tramonto!"/ Di sera, se la luna/ faceva più chiaro/ di un faro,/ si lagnava la gente:/ "Ohibò, che notte bruna,/ non ci si vede niente"./ Se ridevi ti compativano:/ "Poveraccio, peccato,/ che gli sarà mai capitato/ di male?"/ Se piangevi: "Che tipo originale,/ sempre allegro, sempre in festa./ Deve avere i milioni nella testa"./ Chiamavano acqua il vino,/ seggiola il tavolino/ e tutte le parole/ le rovesciavano per benino./ Fare diverso non era permesso,/ ma c'erano tanto abituati/ che si capivano lo stesso. / Un giorno in quel paese/ capitò un povero ometto/ che il codice dei bugiardi/ non l'aveva mai letto,/ e senza tanti riguardi/ se ne andava intorno/ chiamando giorno il giorno/ e pera la pera,/ e non diceva una parola/ che non fosse vera. / Dall'oggi al domani/ lo fecero pigliare/ dall'acchiappacani/ e chiudere al manicomio./ "E' matto da legare:/ dice sempre la verità"./ "Ma no, ma via, ma và ..."/ "Parola d'onore:/ è un caso interessante,/ verranno da distante/ cinquecento e un professore/ per studiargli il cervello ..."/ La strana malattia/ fu descritta in trentatre puntate/ sulla "Gazzetta della bugia"./ Infine per contentare/ la curiosità popolare/ l'Uomo-che-diceva-la-verità/ fu esposto a pagamento/ nel "giardino zoo-illogico"/ (anche quel nome avevano rovesciato ...)/ in una gabbia di cemento armato./ Figurarsi la ressa./ Ma questo non interessa./ Cosa più sbalorditiva,/ la malattia si rivelò infettiva, / e un po' alla volta in tutta la città/ si diffuse il bacillo/ della verità./ Dottori, poliziotti, autorità/ tentarono il possibile/ per frenare l'epidemia./ Macché, niente da fare./ Dal più vecchio al più piccolino/ la gente ormai diceva/ pane al pane, vino al vino,/ bianco al bianco, nero al nero:/ liberò il prigioniero,/ lo elesse presidente,/ e chi non mi crede/ non ha capito niente.


(Gianni Rodari, Il paese dei bugiardi, Le favole a rovescio).

mercoledì 4 gennaio 2012

SVIZZERA: LICENZA DI UCCIDERE ANCHE CANI E GATTI SANI, E I CITTADINI LO FANNO....

Veterinari ticinesi denunciano in questo articolo  (qui)  un comportamento che in Italia è illegale ma non ugualmente nella "civile" Svizzera, ovvero la  possibilità di uccidere cani e gatti anche sanissimi, di cui  si è deciso semplicemente di liberarsi, magari  per un trasloco......
In questa medievale realtà a confronto delle leggi italiane, sono venduti da Associazioni Finte Animaliste i randagi italiani, ovvero cani di cui sono responsabili oltre a queste pseudo associazioni,  i sindaci e  le Asl, e per cui i cittadini italiani pagano tasse  per quello che dovrebbe essere un costo e pare invece essere un reddito, almeno per alcuni furbi.
Inoltre randagi italiani  VACCINATI E STERILIZZATI COI SOLDI DEI CONTRIBUENTI ITALIANI, sono deportati UFFICIALMENTE GRATIS in Germania e sono poi VENDUTI in Svizzera MA SENZA ALCUNA TRASPARENZA E MAI E' DATO SAPERE DA CHI SIANO "ADOTTATI".
Mi domando se, nel contesto denunciato dall'articolo qui proposto, sia credibile che animali spesso traumatizzati da anni di canile, spesso vecchi,  con acciacchi vari,  non di taglia piccola, siano regolarmente comprati in un paese dove sopprimere è lecito e facile, dove ammazzare i gatti randagi è lecito (qui) e dove nessuno risposta è considerata dovuta e quindi mai data?
Quando finirà la tragica farsa delle associazioni FINTE ANIMALISTE, cameriere di organizzazioni  tedesche con licenza di vendita di animali ai laboratori (qui) e (qui),  che procacciano attraverso un incremento provvidenziale del randagismo in Italia, materia prima da vendere, anche attraverso il passaggio in Germania, in ogni paese vi siano compratori?
Un ringraziamento allo studio veterinario Sopraceneri ed al Dott. Luca Bacciarini che superando omertà,  perbenismo e convenienza, dice pubblicamente il vero. Speriamo molti seguano il suo esempio ovunque, anche in Italia dove pare che nessuno sappia dei traffici di animali d'affezione sia dall'Italia verso l'estero, che dall'estero verso l'Italia.
  Il male più diffuso è il silenzio che diventa complicità della sofferenza e morte di infinite vittime.
e ancora sulla grande sensibilità animalista della Svizzera

3 commenti:

  1. Voglio precisare che il dott. Luca Bacciarini è il veterinario cantonale aggiunto del Canton Ticino (Ufficio del veterinario cantonale). In pratica la ASL regionale ed è la maggiore autorità a livello cantonale nel trattamento degli animali e ha il compito di far rispettare la legge federale sulla protezione degli animali (che appunto non vieta l'eutanasia anche senza giusto motivo). L'orrore delle eutanasie richieste presso i veterinari è dovuto anche al fatto che i rifugi svizzeri raramente accettano di accollarsi animali sopra una certa età (da 7 anni in su un animale è già considerato vecchio e poco appetibile per l'adozione) e soprattutto di cani di media/grossa taglia, dal 2008 dalla gente sempre meno voluti "grazie" alla pesante legge che regolamenta la detenzione di cani anche appartenenti alle 30 razze considerate pericolose e ai corsi obbligatori che bisogna fare per poter avere un cane. Perciò la gente a cui viene sbattuta in faccia la porta dei rifugi svizzeri e non ha voglia di mettersi alla ricerca di una nuova casa per il proprio animale, si rivolge al veterinario per risolvere il problema. ma come si confrontano con questa realtà gli animalari? la distanza vanifica ogni controllo ed facile raccontare vere panzane senza senso, tanto chi verifica? Va data nota che alcuni veterinari si rifiutano di praticare l'eutanasia su animali sani che potrebbero facilmente trovare un'altra adozione. A volte dicono che li sopprimono (tanto il proprietario non sta di certo là ad assistere, altrimenti la coscienza...) e, o cercano casa direttamente, o chiamano persone o associazioni attive sul territorio per cercare loro una nuova sistemazione. Molti veterinari accettano di praticare l'eutanasia nella consapevolezza che se non lo farà lui, lo farà qualcun'altro e allora sono talmente tanti gli animali che fanno questa fine, che fr. 50.-- tanto vale intascarli direttamente che regalarli ad un collega. ma di questo non parlano tanto volontieri perchè al di là che non s'infrange alcuna legge, bisognerebbe fare i conti con l'etica. insomma si fa ma è meglio non dirlo!
    Questa è la realtà Svizzera degli animali... metodi diversi ma è la stessa inciviltà di ogni altra nazione. per questo, ancora una volta, non si giustificano minimamente le centinaia e centinaia di randagi che dall'Italia e da ogni altra nazione vicina e lontana, arrivano qui col miraggio di un'adozione micarolosa e paradisiaca. questa non è una bugia in fondo, perchè i randagi e gli animali non più desiderati, qui spesso e volentieri vanno all'altro mondo senza tanti complimenti! chiamarlo paradiso forse è una forzatura, ma con le parole è facile giocare... (continua)

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  2. di fatto i randagi che arrivano dall'estero levano concrete possibilità di vita e adozione ai randagi locali che LEGALMENTE possono venire soppressi e così anche per i randagi deportati! (24 randagi italiani soppressi in un canile di lucerna perchè inadottabili!). Lo smaltimento degli animali indesiderati attraverso l'eutanasia legalizzata presso le protezioni animali e i veterinari, spiega chiaramente perchè non si trovano cani per strada e i canili non sono mai pieni. I trafficanti e animalari vari, vendono questa parvenza come una maggiore civiltà del popolo elvetico, ma di fatto mentono e nascondono solo la verità orrenda che per eliminare un problema non ci pensa due volte a commissionare l'uccisione degli animali. Una cosa veramente pazzesca! si portano gli animali in una realtà sicuramente peggiorativa, dove ovviamente i controlli non ci possono essere, in una nazione molto indietro nella protezione degli animali, se confrontata con l'Italia dove l'eutanasia a scopo di contenimento è vietata da tempo!
    Avete voglia a dire che qui il randagismo è sconfitto e i canili sono tutti a 5 stelle! certo, a non voler vedere tutti quelli che finiscono sul tavolo del veterinario per la compassionevole punturina e per far posto ai vostri randagi disastrati che non trovano riscontro nemmeno nella reale possibilità di adozione, si può dipingere la realtà che si vuole... gli svizzeri poi fanno il resto, navigano e vedono in tv storie di canili lager e pensano di fare una buona azione, dimenticandosi dei randagi condannati a morte sotto casa propria.... uguali complici nella mattanza! ma il sangue sulle mani degli animalari che spudoratamente mentono per giustificare i loro traffici è rosso uguale, anche se i randagi soppressi legalmente in Svizzera non si vedono e non si sentono e tutti sembrano dimenticarsene. Noi qui portiamo avanti una lotta impari, contro una cultura molto radicata della soppressione caritatevole (anche per gli umani tra l'altro che però hanno la possibilità di scelta!), voi da lì buttate carne da macello nella brace già ardente! e fate pure gli eroi!!! la vostra puzza appesta l'aria.

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  3. Ai paradisi esteri ci crede solo chi vuol credere perchè gli fa comodo o perchè si scarica la coscienza. Non è credibile che esistano paesi in cui il fenomeno del randagismo non esiste perchè tutti gli animali sono sterilizzati e i cittadini sono tutti sensibili al problema e le istituzioni brave buone e belle e attive e non, copme invece testimoniano questi articoli, perchè il problema viene segato alla base eliminando gli animali. Fole raccontate per un tornaconto a volte in buona fede ma più spesso consapevoli della balla che si racconta tanto, come scrive giustamente SabriP, chi controlla? Gli stessi controllati? Perchè sono quelli che spediscono i cani all'estero che dicono che va tutto bene. Stendiamo un pietoso velo sui supposti controlli che sarebbero stati fatti all'estero da chi di randagismo non ne capisce una virgola perchè fa salotto in tv o comunicati stampa, ma non territorio o soccorso animale.
    Lorena Tardino

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