C'era una volta, là/ dalle parti di Chissà,/ il paese dei bugiardi./ In quel paese nessuno/ diceva la verità,/ non chiamavano col suo nome/ nemmeno la cicoria:/ la bugia era obbligatoria./ Quando spuntava il sole/ c'era subito uno pronto/ a dire: "Che bel tramonto!"/ Di sera, se la luna/ faceva più chiaro/ di un faro,/ si lagnava la gente:/ "Ohibò, che notte bruna,/ non ci si vede niente"./ Se ridevi ti compativano:/ "Poveraccio, peccato,/ che gli sarà mai capitato/ di male?"/ Se piangevi: "Che tipo originale,/ sempre allegro, sempre in festa./ Deve avere i milioni nella testa"./ Chiamavano acqua il vino,/ seggiola il tavolino/ e tutte le parole/ le rovesciavano per benino./ Fare diverso non era permesso,/ ma c'erano tanto abituati/ che si capivano lo stesso. / Un giorno in quel paese/ capitò un povero ometto/ che il codice dei bugiardi/ non l'aveva mai letto,/ e senza tanti riguardi/ se ne andava intorno/ chiamando giorno il giorno/ e pera la pera,/ e non diceva una parola/ che non fosse vera. / Dall'oggi al domani/ lo fecero pigliare/ dall'acchiappacani/ e chiudere al manicomio./ "E' matto da legare:/ dice sempre la verità"./ "Ma no, ma via, ma và ..."/ "Parola d'onore:/ è un caso interessante,/ verranno da distante/ cinquecento e un professore/ per studiargli il cervello ..."/ La strana malattia/ fu descritta in trentatre puntate/ sulla "Gazzetta della bugia"./ Infine per contentare/ la curiosità popolare/ l'Uomo-che-diceva-la-verità/ fu esposto a pagamento/ nel "giardino zoo-illogico"/ (anche quel nome avevano rovesciato ...)/ in una gabbia di cemento armato./ Figurarsi la ressa./ Ma questo non interessa./ Cosa più sbalorditiva,/ la malattia si rivelò infettiva, / e un po' alla volta in tutta la città/ si diffuse il bacillo/ della verità./ Dottori, poliziotti, autorità/ tentarono il possibile/ per frenare l'epidemia./ Macché, niente da fare./ Dal più vecchio al più piccolino/ la gente ormai diceva/ pane al pane, vino al vino,/ bianco al bianco, nero al nero:/ liberò il prigioniero,/ lo elesse presidente,/ e chi non mi crede/ non ha capito niente.


(Gianni Rodari, Il paese dei bugiardi, Le favole a rovescio).

giovedì 3 marzo 2011

POETA, UN'ANGELO PRONTO A VOLARE.....

QUESTO IL TENTATIVO DI INTIMIDIRE ANCORA OGGI, SIAMO AL 20 FEBBRAIO 2011, CHI OSI CONDIVIDERE SU FACEBOOK IL MIO ARTICOLO CHE RACCONTA LA STORIA DI POETA, OVVIAMENTE CHE SIA DIFFAMATORIO NON LO HA DECISO UN TRIBUNALE MA COME TALE VIENE PROPOSTO PER IMPEDIRNE LA DIFFUSIONE

QUESTA CHE VADO A RACCONTARE, È UNA STORIA UN PO’ LUNGA QUINDI STRUTTURERÒ IL RACCONTO IN BREVI PARAGRAFI. MI INTERESSA METTERE IN RISALTO LA DRAMMATICA CONFUSIONE CHE È PRESENTE IN OGNI FASE DI QUESTA VICENDA SINO AD ARRIVARE ALLA TERRIFICANTE SCOPERTA DELLA TOTALE INESISTENZA DI POETA PER L’ITALIA INTERA.
1) APPELLI PUBBLICATI DALL’ASSOCIAZIONE CANILI LAZIO PER L’ADOZIONE DI POETA
2) MIA ADOZIONE DI POETA FATTA TRAMITE LA SIGNORA GIULIA BARTOLOMEI
3) CONTEMPORANEA ADOZIONE DELLO STESSO CANE FATTA DALLA FONDAZIONE BARATIERI, RIFUGIO DI ARZAGO D’ADDA
4) INCOMPRENSIONI
5) MIO RITIRO DI POETA DAL BARATIERI
6) POETA A CASA E SUE CONDIZIONI CLINICHE
7) DOCUMENTI E CHIP DI POETA (MISTERO TOTALE)
APPELLI DELL’ASSOCIAZIONE CANILI LAZIO:
NEI MESI DI LUGLIO E AGOSTO 2008, GUARDANDO DEI SITI CHE PARLAVANO DI CANI E DELLE LO STORIE, RIMASI PARTICOLARMENTE COLPITA DA UN CANE PUBBLICATO SU MISHA ED ALTRI SITI.
IL SUO NOME POETA, PROPOSTO DA GIULIA BARTOLOMEI DELL’ASSOCIAZIONE CANILI LAZIO, ECCO L’APPELLO.

POETA URGENTE ADOZIONE




Data: 28/09/2008
Luogo: Adottabile centro e nord Italia
Descrizione:
questo cane probabilmente avrà già un nome....ma a me è risultato più semplice dargliene uno oggi...anche perchè oggi l'ho notato, il mio sguardo ha incontrato il suo e per un attimo ci siamo capiti.....Lo chiamerò Poeta...il suo volto mi ha suggerito questo nome e anche la sua compostezza. 
Poeta stava separato dagli altri cani del box perchè oggi ha avuto una crisi epilettica. Un cane epilettico non è la fine del mondo ma lo diventa se la crisi gli viene dentro un box con altri cani e se si sta da soli in un canile...senza possibilità di intervenire repentinamente.....Per fortuna le volontarie se ne sono accorte per tempo e sono intervenute subito.... Con quale cuore rimettiamo Poeta di nuovo in quel box...? E' un derivato breton setter, di circa 4 anni, buonissimo, tranquillissimo, con l'aria di uno che vive in una dimensione un pò fatta di fantasia e forse di libertà. La volontaria mi ha detto che lo vede sempre che guarda da uno scorcio del box con il muso sollevato verso il cielo...verso i prati verdi dove forse una volta correva e inseguiva il vento e dove forse proprio li qualche cacciatore l'ha abbandonato.
Se lo si prende in braccio si addormenta come un bimbo cercando il calore umano....è una vera dolcezza.
 Ha urgente bisogno di una casa. Attualmente si trova in un canile del lazio 
Siamo disponibili per lui a portarlo anche al centro nord italia previo controllo pre affido e firma moduli.
Giulia Bartolomei
tel: 3926551464 (TIM) 
3921025666 (3hg)
questo appello è poi riproposto dopo pochi giorni con la precisazione che il soggetto soffre di epilessia e con l’aggiunta di alcune foto, eccolo

POETA URGENTE ADOZIONE, HA CRISI EPILETTICHE!!

Data: 06/10/2008 Luogo: Adottabile centro e nord Italia Descrizione:
questo cane probabilmente avrà già un nome....ma a me è risultato più semplice dargliene uno oggi...anche perchè oggi l'ho notato, il mio sguardo ha incontrato il suo e per un attimo ci siamo capiti.....
Lo chiamerò Poeta...il suo volto mi ha suggerito questo nome e anche la sua compostezza. 
Poeta stava separato dagli altri cani del box perchè oggi ha avuto una crisi epilettica. Un cane epilettico non è la fine del mondo ma lo diventa se la crisi gli viene dentro un box con altri cani e se si sta da soli in un canile...senza possibilità di intervenire repentinamente.....
Per fortuna le volontarie se ne sono accorte per tempo e sono intervenute subito....
Con quale cuore rimettiamo Poeta di nuovo in quel box...? E' un derivato breton setter, di circa 4 anni, buonissimo, tranquillissimo, con l'aria di uno che vive in una dimensione un pò fatta di fantasia e forse di libertà. La volontaria mi ha detto che lo vede sempre che guarda da uno scorcio del box con il muso sollevato verso il cielo...verso i prati verdi dove forse una volta correva e inseguiva il vento e dove forse proprio li qualche cacciatore l'ha abbandonato.
Se lo si prende in braccio si addormenta come un bimbo cercando il calore umano....è una vera dolcezza.
Ha urgente bisogno di una casa. Attualmente si trova in un canile del lazio 
Siamo disponibili per lui a portarlo anche al centro nord italia previo controllo pre affido e firma moduli.
-- 
Giulia Bartolomei
tel: 3926551464 (TIM)
3921025666 (3hg)



Questi appelli sono ancora presenti, immutati, sul sito Cani e gatti.
lo stesso appello era ed è ancora visibile sul sito dell’associazione canili Lazio al seguente link:



MIA ADOZIONE DI POETA TRAMITE LA SIGNORA GIULIA BARTOLOMEI

Colpita da questa presentazione di Poeta e dalle sue difficoltà, telefonai alla signora Giulia Bartolomei e le dissi del mio interesse per questo cane che poteva tradursi nella mia disponibilità, qualora l’offerta le piacesse, in un'adozione a distanza del soggetto.
L’adozione a distanza in questo caso era il pagare la retta per lui in un rifugio dove potesse godere di un trattamento migliore che non nel canile in cui si trovava.
La signora Giulia Bartolomei si disse felice dell’offerta perché era preoccupata del fatto che il canile di Sgurgola, dove Poeta si trovava; potesse essere dissequestrato ed i cani riaffidati al delinquente che gestiva il canile in precedenza, per questo motivo c’era la massima urgenza di togliere tutti da lì.
Mi raccontò che il gestore del canile era responsabile della morte di migliaia di cani e che amava passare il tempo affamandoli per poi vederli mentre si sbranavano quando offriva loro del cibo.
Davanti a questo racconto, ovviamente non esitai a confermare la mia disponibilità e le chiesi altre informazioni sul cane.
Mi spiegò allora che date le sue condizioni, viveva in infermeria, protetto da una volontaria che lui amava molto, che aveva un carattere morboso verso la persona che lo accudiva e che poteva essere un po’ mordace.
Io da parte mia precisai che per me non era possibile adottarlo perché avevo già altri cani di taglia piccolissima e che per questo mi era impossibile inserirlo in casa mia, ma che avrei cercato per lui una buona adozione.
Mi propose quindi la scelta tra due rifugi: L’Oasi di recupero Locatelli e la Fondazione Baratieri, la prima vicino a Roma e la seconda vicino a Milano.
Io dissi che avrei preferito l’Oasi Locatelli per non sradicarlo totalmente dal suo ambiente, considerando che la volontaria che tanto lo amava, avrebbe potuto andarlo a trovare. Questa ipotesi fu totalmente negata dalla signora Giulia Bartolomei che mi rispose subito che la volontaria non aveva tempo….., concluse così di portarlo dove prima ci fosse stato posto e quindi andò al Baratieri e l’appello si modificò aggiungendo “visibile a Milano” e divenne così
Ti trovi in: Associazione Canili Lazio » Da adottare, Sgurgola, adulti taglia media e mediogrande » Poeta, un cane che tocca il cuore…-visibile a milano

POETA, UN CANE CHE TOCCA IL CUORE…-VISIBILE A MILANO

questo cane probabilmente avrà già un nome….ma a me è risultato più semplice dargliene uno oggi…anche perchè oggi l’ho notato, il mio sguardo ha incontrato il suo e per un attimoci siamo capiti…..
Lo
 chiamerò Poeta…il suo volto mi ha suggerito questo nome e anche la sua compostezza.
Poeta stava separato dagli altri cani del box perchè oggi ha avuto una crisi epilettica. Un cane epilettico non è la fine del mondo ma
 diventa se la crisi gli viene dentro un box con altri cani e se si sta da soli in un canile… senza possibilità di intervenire repentinamente…..
Per fortuna le volontarie se ne sono accorte per tempo e sono intervenute subito


Con quale cuore rimettiamo Poeta di nuovo in quel box…? E’ un derivato breton setter, di circa 4 anni, buonissimo, tranquillissimo, con l’aria di uno che vive in una dimensione un pò fatta di fantasia e forse di libertà. La volontaria mi ha detto che lo vede sempre che guarda da uno scorcio del box con il muso sollevato verso il cielo…verso i prati verdi dove forse una volta correva e inseguiva il vento e dove forse proprio li qualchecacciatore l’ha abbandonato.
Se lo si prende in braccio 
si addormenta come un bimbo cercando il calore umano….èuna vera dolcezza.
Ha urgente bisogno di una casa. Attualmente si trova in un canile del lazio
Siamo disponibili per lui a portarlo anche al centro nord italia previo controllo pre affido e firma moduli.

Giulia Bartolomei
tel: 3926551464 (TIM)
3921025666 (3hg)

Io intanto mi ero organizzata col rifugio Baratieri per il pagamento della sua pensione, qui sopra gli estremi per il bonifico. Queste informazioni mi vennero inviate tramite email in data quattro agosto 2008.
Nel frattempo la signora Giulia Bartolomei mi chiese un documento (le inviai tramite email, la patente) e lei mi mandò la documentazione che mi identificava come l’adottante di Poeta, o almeno così credevo e si capirà poi il perché.

Questo è il documento che io avevo compilato e firmato. Qui si conferma la cessione di Poeta a me,fatto che mi ha reso ovviamente la sua responsabile e che mi faceva sentire, quale sua intestataria, in dovere di provvedere a lui nel modo migliore che mi fosse possibile e in diritto peraltro, di essere informata di quanto lo riguardasse. Contestai il fatto che il documento non riportasse la firma del veterinario ma la risposta fu che ciò era totalmente ininfluente e che così com’era, era perfetto.
Nella seconda metà di dicembre, fra il 13 e il 15, Poeta venne portato dalla signora Giulia Bartolomei al Baratieri dove io, accompagnata dalla signora Corinna Andreatta, andai a trovarlo 2 o 3 volte, non ricordo con precisione, ma per certo andai l’ultima volta il 10 gennaio 2009.
Non ero per niente soddisfatta della situazione perché vedevo i cani al freddo e in un contesto che assolutamente non corrispondeva alle mie aspettative, ma queste sono opinioni personali quindi soggettive e di valore minore rispetto a documenti che sono invece inconfutabili prove di una realtà decisamente discutibile.
. Certo è che venivo via da li con una profonda tristezza ed un’altrettanto profonda convinzione che la realtà non fosse rosea come si ostinavano a propormi nei racconti le persone che da tempo e assiduamente frequentavano il rifugio.
Sembra che il fiore all’occhiello del Baratieri sia che i cani escono dai box per lo sgambo in ampi recinti, ma questo può essere sufficiente per cani che vivono soli, al freddo o al caldo secondo la stagione, senza le dovute cure mediche?
Personalmente ho fortissimi dubbi in merito.
Cercavo in ogni caso di essere disponibile, gentile nei rapporti e corretta nei versamenti che erano di 960,00 euro ogni tre mesi perchè pagavo per Poeta dell’Associazione Canili Lazio e per Carica e Belgium dell’associazione Le Muse.
Questi soldi venivano da un’assicurazione post mortem di mio padre ed avevo deciso di donarli in parte in queste opere sapendo che gli avrebbe fatto piacere.
Poiché davo questo denaro mi permettevo di telefonare alcune volte per sapere come stavano ed in particolare Poeta, disponile, qualora fosse stato necessario, ad occuparmi di lui in tutto, veterinario compreso, ma sempre sono stata rassicurata che tutto era a posto.
L’inverno scorso è stato molto rigido e non c’è stata notte in cui il mio pensiero non fosse per Poeta e tutti gli altri ricoverati lì, cani che per me erano veramente dei poveri disgraziati. Pensavo a lui forse epilettico, da solo nel box a 20 gradi sottozero e veramente ne ero tormentata, chiedevo quindi se qualcuno si proponesse come adottante, poiché la signora Giulia Bartolomei mi aveva ampiamente e ripetutamente confermato, che le adozioni lì erano numerose.
Niente di più lontano dalla realtà, ogni volta che toccavo l’argomento, la signora Cristina Colombo, responsabile del rifugio, mi confermava l’esatto contrario, cioè pochissime e sofferte adozioni in genere e assolutamente nulla per lui.
Mi sentivo in colpa per averlo messo in quella situazione, tolto da un’infermeria riscaldata con una persona che lo amava per finire lì così, solo, al gelo e in n ambiente totalmente sconosciuto, questa era la bella soluzione che io stavo pagando, c’era di che essere contenti…
Per Carica (meticcio dalmata) e Belgium (pastore belga) le cose non erano diverse ma cercavo di coinvolgermi meno.
Li avevo adottati a distanza perché erano stati proposti come una coppia inseparabile che rischiava di essere divisa per finire in orrendi canili, di fatto arrivati al Baratieri hanno dovuto essere separati perché Carica sottometteva l’altro….un povero dolce e vecchio pastore belga che sarà ancora lì quest’inverno a patire il freddo e quant’altro.
INCOMPRENSIONI
Nel tempo, soprattutto a causa di un episodio che mi ha chiarito ulteriormente le dinamiche di questa situazione, i rapporti peggiorarono, così dissi che sarei andata a prendere Poeta, di annullare quindi gli appelli pubblicati per la sua adozione.
Il fatto fu il seguente: avevo concordato con la sig.Cristina Colombo un appello per promuovere l’adozione di Poeta che ripeteva quanto proposto in precedenza dalla signora Giulia Bartolomei, evitando però di parlare di epilessia. Avevo preferito così perchè non avevo avuto risposte chiare in merito alla patologia che sembrava risolversi per fortuna in un unico episodio epilettico e non volevo catturare l’attenzione di un eventuale adottante attraverso il ricatto di una malattia ancora non realmente accertata, infatti Poeta non era sottoposto a nessuna terapia specifica.
Questo l’appello concordato. Poi all’improvviso, senza una ragione a me nota, riapparse l’antico appello della signora Giulia Bartolomei che io chiesi di gentilmente e più volte di annullare, di seguito l’ultima mia richiesta in merito: PFAVORE SI PUO' TOGLIERE QUEST'APPELLO? CREA PROBLEMI PER L'ADOZIONE E PARLA DI UNA COSA TOTALMENTE SUPERATA. CI SARA' QCUNO CHE LO HA PUBBLICATO O NO?
NN HO AUTORIZZATO QUEST'APPELLO! Alle mie precedenti richieste non avevo avuto risposta, ma a questa si, eccola: Gent.ma Sig.ra Galli
sono Monica una volontaria del rifugio Baratieri che si occupa di adozioni e di postare appelli per trovare casa ai nostri ospiti... La ragazza che ha pubblicato l'appello di Poeta su bakeca mi ha girato questa Sua richiesta. Sinceramente NON capisco il perchè Lei NON autorizza la pubblicazione dell'appello che tra l'altro è stato scritto da non so chi, ma sicuramenete da una volontaria che l'ha salvato e l'ha portato da noi.
L'appello NON crea nessun tipo di problema per l'adozione anzi è uno di quegli appelli che fanno centro al cuore, e poi NON mi pare che dica che Poeta ha dei problemi, anzi lo definisce un "UMANO MERAVIGLIOSO"...
La prego gentilmente di dirmi qual'è in concreto la cosa che Le da fastidio di quest'appello e in caso contrario di scriverne uno Lei, dato che questo sembra non piacerLe affatto... Poeta NON trova casa NON perchè l'appello fa capire che lui potrebbe avere dei problemi, anche se io leggendolo non percepisco questa cosa, ma perchè forse NON ha ancora trovato la sua famiglia per la vita.
Ci sono state chiamate per lui, proprio perchè l'appello ha colpito diritto al cuore, sono anche andati a vederlo, ma NON c'è stato il coplo di fulmine ... Quindi io credo che l'appello possa continuare a girare così com'è e che prima o poi Poeta trovarà la sua famiglia per la vita.... Le assicuro che ce la metteremo tutta per far si che ciò accada...
L'appello di Poeta che sta girando è questo…………. e qui la signora Monica, volontaria del Baratieri mi piglia letteralmente per i fondelli scrivendo l’appello concordato come se io ed altri che me lo avevano segnalato, fossimo dementi e questo oltre al tono piccato di tutta la email.
Questa la mia risposta che segna la conclusione del mio rapporto col Baratieri:Gentile sig.ra Monica,
sono la persona che ha intestato Poeta e lo ha adottato anche se per ora è al rifugio Baratieri.mi dispiace molto che lei NON capisca pchè a me NON PIACE l'appello ed è per il semplice fatto che parla di epilessia, patologia che avevamo deciso con Cristina di nn menzionare in quanto si è trattato di un solo episodio mai più ripetutosi. Nn capisco iopchè nn sia stato usato il solito appello da mesi pubblicato su Misha invece di uno obsoleto e superato nella sua realtà.
PER QUANTO RIGUARDA IL SALVATAGGIO DI POETA SAPPIA, CHE QUELLO NN E' MERITO ALTRI CHE MIO E PROVVEDERO' AL PIU’ PRESTO A RIPRENDERMELO PERALTRO LEI NN SI PERMETTA NEL MODO PIU' ASSOLUTO DI DECIDERE COSA VA' BENE PER IL CANE CHE E' INTESTATO A ME E PER IL QUALE IO PAGO, LADIFFIDO QUINDI A MANTENERE IN ESSERE CIO' CHE IO CONSIDERO NN ADEGUATO, SE L'APPELLO NN VERRA' IMMEDIATAMENTE TOLTO DOMANI QUESTA LETTERA DIVENTERA' PUBBLICA.
Dopo questa risposta, miracolosamente accadde in pochi secondi quanto non avevo ottenuto in molti giorni e quest’appello sparì.
Ho raccontato quest’episodio in sé banale per mettere in evidenza soprattutto un fatto che emerge dalla mia risposta all’impeccabile “volontaria” Monica ed è che io qui sono totalmente certa di essere l’adottante di Poeta,. Questo è molto importante e dirò poi il perchè
MIO RITIRO DI POETA DAL BARATIERI
Confermai immediatamente tramite email a Cristina colombo, la mia decisione di portarmi via Poeta ai primi di settembre, spiegandole che mi era impossibile anticipare per il solo fatto che avevo promesso ad una mia amica che andava in crociera, di ospitare il suo cane per il mese di agosto.
Il mattino del 29 luglio le telefonai riconfermandole il tutto e chiedendole spiegazioni sull’accaduto e la risposta fu che io ero nervosa (!) e che l’appello lo aveva fatto una sua cara amica prendendolo probabilmente dal sito di Luca Radici, Amicicani e che il tono della risposta era perché Monica pensava che POETA FOSSE DEL BARATIERI…….
Contrariamente a quanto da M. Cristina affermato in questo contesto, scoprii invece che tale appello chiamiamolo “integrale” era nella cartella dei documenti di Poeta, riconsegnatimi quando il 7 settembre andai a prenderlo, quindi non Luca Radici ma M.Cristina Colombo.
Mi sono dilungata su quella che poteva essere una banalità, solo per mettere in rilievo l’atteggiamento di tracotanza della “volontaria” e della non verità detta, anche in cose tanto minime ma significative, da parte della responsabile del Baratieri.
Da questo si evidenzia che al Baratieri non si sbaglia mai………………..o che è importante farlo credere.
Di fronte alla mia decisione di prendere Poeta ed alla difficoltà spiegata che era l’ospitare il cane di un’amica per il mese di agosto, la signora Cristina, mi disse gentilmente che non c’era problema e che se proprio potevo anche lasciarlo lì e che c’era una signora che si era innamorata di lui e che lo avrebbe adottato se avesse trovato casa, il tutto ipoteticamente per la fine del 2009.
Io non capii per nulla questa risposta che feci finta di ignorare “lasciarlo lì” perche? cosa voleva dire?
La mia controproposta fu la seguente: mettimi in contatto e valutiamo insieme. Il contatto non c’è mai stato
Feci allora un’altra proposta. Io lo prendo, poi se vuole mi contatta e decide liberamente casa vuole fare, ma anche quest’idea cadde immediatamente in un baratro, come se questa ipotetica persona fosse inesistente o fosse improponibile un nostro incontro qualora fosse esistita, e anche questa fu un’altra cosa strana che mi lasciò perplessa.
Intanto improvvisamente incominciò a dirmi che Poeta era diventato obeso e che mangiava poco, forse perché era castrato (al contrario i cani sterilizzati tendono a mangiare di più e poi obeso mangiando poco?) e io ero sempre meno tranquilla, poi mi disse che era buono ma che non si riusciva a pulirgli le orecchie perché mordace. Suggerii l’uso della museruola che venne negato con un “no poverino” e completò il tutto spiegandomi che non lo si poteva neppure toccare dietro perché anche in quel caso tentava di mordere, e io sempre più perplessa.
Confermai quindi alla signora Cristina con una email circa ai primi di agosto che lo avrei preso, ne diedi conferma una settimana prima di andare, e due giorni prima dove precisai, chiedendole se andava bene, che sarei partita da Milano in tarda mattinata, 11 o 11,30. Così sabato 7 settembre, accompagnata da due amici, partii per andare a prendere Poeta al Baratieri.
Arrivammo vicino al rifugio verso le 13 e telefonai per farmi spiegare bene la strada e qui qualcosa incominciò a non andare bene perché la signora Cristina mi rispose molto seccata che non poteva aprirmi fin verso le 15(non mi aveva mai detto che c’era un orario da rispettare), che era sola (con 130 cani o giù di lì) e che doveva occuparsi di suo figlio. Tutto questo sarebbe stato più che legittimo se solo lo avesse detto prima e poi, da sola ad occuparsi di tutti? Neppure un addetto, un inserviente per farmi fare una firma e passarmi il cane? Che bel servizio, non c’è che dire.
Per fortuna il mio amico riusci a gestire con grande calma la situazione, così il cancello fu aperto e noi e l’aspettammo nel suo studio.
La signora Cristina Colombo arrivò dopo un po’ con Poeta, mi fece firmare la dichiarazione del mio ritiro e mi consegnò i documenti relativi a lui.
La responsabile del rifugio, mi fa ora, un discorso che io trovo sconcertante, mi dice che Poeta non è in regola a dire che non è mai arrivata la documentazione dell’ASL di competenza che certifica la validità dei suoi documenti.
Dice anche che tutti i cani che ha nel rifugio inviati da ACL sono nella stessa situazione(3 soggetti) e si lamenta anche del fatto che glielo hanno consegnato in quelle condizioni, riferendosi ad un’otite devastante da cui è affetto. Ovviamente di quanto dico sono testimoni le persone che mi hanno accompagnata..
Arrivata a casa inizio una superficiale toelettatura, perché era molto teso e non volevo infastidirlo. Passo così tre ore a spazzolarlo e a tagliare i nodi che mano a mano trovavo, tanti dietro le orecchie che peraltro era quasi impossibile tagliare, ma con calma e pazienza mi sembrava di aver fatto un lavoro decente quando….ed ecco la sorpresa, mi avevano detto che era castrato e invece no, infatti toccandolo sento le “palle” e resto perplessa e mi dico che è molto strano, infatti era un’ammasso di pelo ormai indurito che andava da una gamba all’altra, impedendo addirittura una corretta deambulazione, ed ecco perché non voleva essere toccato dietro.
Impossibile intervenire in questa zona anche se ci siamo impegnati con pazienza e determinazione io e il mio compagno, la pelle viola e piena di croste sotto e intorno alla massa, evidentemente gli davano un dolore che lo rendeva ingestibile.
Questo dopo che io avevo avvertito più volte che sarei andata a prenderlo, neppure un’occhiata per vedere in che condizioni fosse e il bello deve ancora venire.
Lunedì visita dal veterinario dove eravamo preparati ad una situazione impegnativa, ma siamo andati oltre.
Dopo una prima e non piccola fatica per togliere la massa di pelo e pulire e disinfettare bene la parte, eccoci alle orecchie.
Scopriamo che l’otite ha letteralmente devastato le sue orecchie con una miriade di ulcere di diverse dimensioni, che le ricoprono totalmente fino in profondità e a questo punto valutiamo addirittura l’opportunità di un intervento chirurgico perché non si riesce a tenerlo per medicarlo, è ingestibile per il dolore, e quindi non ci sono grandi speranze sull’esito della terapia farmacologica, e lui è in queste condizioni da prima che arrivasse lì e nessuno ha fatto niente. Bello vero?
Ogni tre mesi versavo mille euro, era un problema dirmi che servivano le medicine? Una persona che dà quei soldi, può avere problemi a dare 100 euro in più?
Tutti gli volevano tanto bene ma nessuno ha fatto niente e nessuno mi ha detto come stavano veramente le cose fino a che non sono stati costretti.
Se io non avessi deciso di prenderlo, sarebbe ancora li nelle stesse condizioni e ancora per telefono mi si direbbe che va tutto bene:
Di seguito il referto medico che evidenzia peraltro anche la necessità di analisi che mai sono state fatte, né prima dall’Associazione Canili Lazio né tantomeno dal Baratieri , questo nonostante io fossi disponibile a farmi carico delle spese.
Ecco ora la mia domanda: è sufficiente lo sgambo in spazi recintati per stare bene,? Che belle passeggiate possono farsi col dolore che danno queste patologie? E’ serio dire che un rifugio è valido perchè ha lo sgambo? Oppure tanta piacevole popolarità è funzionale a quante associazioni appoggiano lì i loro cani senza nessun controllo?
Di seguito il referto medico. Dove scrive pulizie auricolari profonde, significa che tutti i giorni ho dovuto portarlo in ambulatorio e lì soffrire con lui per togliere il marciume che ogni giorno spurgava, questa la situazione che non è durata 20 giorniperché non è ancora risolta seppure migliorata, e questo grazie alle amorevoli cure di tutti quelli che lo hanno avuto in custodia, grazie a chi in queste condizioni lo ha consegnato al Baratieri e grazie al Baratieri che così lo ha conservato, grazie infinite da parte mia che vi ho dato 3000,00 euro per quest’impegno e grazie da parte di Poeta che era felice di tanto accudimento. La posizione della testa che si vede nella foto, la torsione laterale è conseguenza dell’otite, pensiamo a cos’ha sofferto.
Avevo scritto alla signora Cristina della condizione del cane: Poeta ha un problema purtroppo ormai serissimo che è l'otite di cui hai detto ma che ha creato ulcere e ha devastato le sue orecchie, certamente era da curare da tempo perchè ora la situazione è molto seria.
Ecco la risposta in merito: Purtroppo si , temevo questo anche mio vet aveva detto che non bastava la pulizia superficiale ………..
Invece di temere, fare qualcosa no? E poi a cosa serve il veterinario a parlare o a intervenire, non basta la pulizia superficiale e allora si lascia marcire? E dov’erano le solerti “volontarie” oltre a fare le maestrine? Un viaggetto dal veterinario era troppa fatica? E l’amabile persona che doveva adottarlo perché gli voleva tanto bene? Non poteva fare qualcosa? e tutti voi eravate troppo impegnati per dirmelo?

DOCUMENTI DI POETA
Risolta la parte diagnostica, andiamo ad altre realtà molto poco piacevoli emerse dalla valutazione dei documenti ricevuti: prima sconcertante scoperta:
Poeta era in adozione al Baratieri, cioè senza dirmi niente, al rifugio era stato dato in adozione, così mentre io ero convinta che il cane fosse mio, ugualmente lo stesso cane era stato adottato da altri a dire che l’associazione Canili Lazio, nella persona della signora Giulia Bartolomei LO AVEVA DATO CONTEMPORANEAMENTE IN ADOZIONE A ME CHE PAGAVO ED ALLA FONDAZIONE RAPPRESENTATA DALLA SIGNORA MARIA CRISTINA COLOMBO, CHE LO AVEVA ADOTTATO GRATUITAMENTE, CAPITO? G R A T U I T A M E N T E!
La scheda di adozione del Baratieri recita: ADOTTO A TITOLO COMPLETAMENTE GRATUITO IL SEGUENTE ANIMALE: POETA
Qui le ricevute di due miei bonifici, un’altra manca. Sotto la scheda di adozione di Poeta da parte del Baratieri


Quindi, a parte la falsità di questa dichiarazione, resta anche il fatto che se il rifugio avesse deciso di tenersi il cane, legalmente io non avrei potuto rivendicare niente perché di fatto il cane non era mio al contrario di quanto il documento inviatomi dalla signora Giulia Bartolomei a nome della sua associazione, affermava.
Io qui mi sono sentita TRUFFATA perché tutto è stato fatto senza dirmi niente ed io ero convinta di essere l’intestataria di Poeta mentre l’intestataria era la signora M.Cristina Colombo ed ecco anche perché la solerte “volontaria” Monica aveva considerato Poeta un cane di proprietà del rifugio.
Qui sotto il documento che testimonia la data reale (13-12-2008) in cui la signora Giulia Bartolomei ha preso Poeta per portarlo al Baratieri con l’attestazione, sottintesa evidentemente, del veterinario dott.Roberto Scarcella, che considera il cane trasferibile. Questa data è confermata dal mio primo bonifico a favore dei cani, fatto in data 20-12-08 e invalida la data scritta nel documento qui sopra di adozione di Poeta del Baratieri, come avvenuta il10-03-09. Perchè è stata cambiata?

Qui sotto il documento che di più è da meditare per la sua presunzione di essere ciò che non è, vorrebbe essere il documento Asl che autorizza il passaggio di proprietà dall’Associazione Canili Lazio al Baratieri, peccato che manchino firma e timbro dell’Asl, quindi tutto o forse l’ACL basta a se stessa e la parte mancante è inutile, come era stato risposto a me quando dissi che mancava la firma del veterinario sul mio documento di adozione.
Al Baratieri la firma del veterinario venne data e così pure questa recita di “documento Asl”, che strano….. anche qui, perche?
In questo fantozziano “documento Asl” si fa ringiovanire Poeta che negli appelli del 2008 aveva quattro anni, quindi nato nel 2004, mentre qui si scrive nato nel 2007 e si certifica il tutto come redatto il 10-03-2009, stessa falsa data del documento di adozione. Che bello, tutto fatto in casa secondo l’ispirazione, vuoi l’età dei soggetti, vuoi le date e così i timbri e le firme, tutto rigorosamente virtuale e non solo questo, anche il CHIP…..
SI, PROPRIO IL CHIP E QUESTA E’ STATA UNA SCOPERTA CHE MI HA LETTERALMENTE GELATO IL SANGUE. POETA AVEVA SI UN CHIP E QUINDI AD UN CONTROLLO SUPERFICIALE POTEVA SEMBRARE IN REGOLA, MA DI FATTO QUEL CHIP NON ERA REGISTRATO IN NESSUNA REGIONE D’ITALIA, QUINDI POETA NON ERA MAI ESISTITO, VIVO O MORTO NON CAMBIAVA PERCHE’ NON ESISTEVA, NON ERA NATO NE’ VISSUTO, NON AVEVA STORIA E POTEVA ANCHE NON AVERE FUTURO PERCHE’ NESSUNO AVREBBE AVUTO L’OBBLIGO DI DENUNCIARE LA SUA SCOMPARSA.
ASSURDO, INCREDIBILE, TERRIFICANTE MA VERO PURTROPPO.
Poeta è stato nove mesi al rifugio in questo modo, la signora Cristina Colombo ha declinato ogni responsabilità in merito ma io mi chiedo come lei possa accettare situazioni di questo genere, stà di fatto che ovviamente mi chiedo anche perché e cosa c’è dietro una realtà simile, come possono esserci questi chip non denunciati all’anagrafe canina e perché?
Ne ho parlato con amici veterinari che lavorano nelle Asl e la risposta è stata: non cedendo i cani, le associazioni continuano a prendere sovvenzioni.
Ho pensato un po’ e pi mi sono detta: interessante ma non sufficiente, ho provato allora ad affrontare il problema in altro modo, vediamo insieme.
Privo di documenti che attestino l’esistenza, si sa che per la burocrazia, nessuno di noi è vivo. E’ possibile uccidere una persona che non esiste? Moralmente ed eticamente si, legalmente no.
Parallelamente, se in questa storia si parlasse di persone, sarebbe traducibile come documenti falsi che impediscano l’identificazione del soggetto ma diano l’idea che tutto è in regola perché ha i documenti.
In questo caso è un/i cane con un chip che non serve a identificarlo, anzi, ma che fa apparire tutto in ordine. Ad un semplice controllo veterinario il chip c’è e quindi tutto può sembrare in regola. Perché?
L’errore di valutazione fatto dai miei amici veterinari a mio parere è questo: l’associazione non cede il cane perché cosi guadagna, PERO’ HA DENUNCIATO IL CANE, MENTRE IN QUESTO CASO NON LO E’ E QUESTO FA’ UNA ENORME DIFFERENZA.
LA DIFFERENZA E’ NEL FATTO CHE NON ESISTENDO, E’ POSSIBILE AGIRE NEI SUOI CONFRONTI IN QUALSIASI MODO SENZA DOVERNE RISPONDERE A NESSUNO, POSSO COSI’ MANDARLO LIBERAMENTE ANCHE ALL’ESTERO AD ESEMPIO E NON SARA’ MAI RINTRACCIABILE PERCHE’ NON E’ MAI ESISTITO.
Credo che possano stabilirsi “amichevoli” rapporti tra certi clienti e le ditte che producono chip e che perciò parte di questi possano essere acquistati in modo non ufficiale, dopo di che tutto è semplicissimo.
La signora Cristina Colombo si è detta molto seccata del fatto, ma lo ha espresso solo quando sono andata a ritirare Poeta, spiegandomi inoltre che l’Asl le aveva rifiutato la registrazione per lui come per gli altri “suoi”, e questo nonostante le sue insistenti richieste alla signora Giulia Bartolomei, del timbro dell’Asl di provenienza.
Chiedo spiegazioni a Giulia Bartolomei che dice che Cristina le ha detto (cioè ora è Cristina che deve spiegare a Giulia quando fino ad ora ha detto che Giulia non ha fatto quanto doveva….da perderci la testa)
“cristina mi ha detto che se il cane è entrato in canile a settembre 2007 è normale che il microchip non fosse registrato...o meglio....è già successo anche per altri cani...gli hanno fatto libretto - segnati in canile - indicato il comune che paga e di riferimento della cattura ma non hanno fatto in tempo a registrarli in anagrafe dato che poi il 18 ottobre sono andati il nirda e l'hanno messo sotto sequestro a novembre. Da allora l'asl non è più entrata in canile”
Questa la risposta di Giulia Bartolomei, ed evidentemente loro come ACL non potevano farli registrare all’Asl, questo dando per buono quanto dice e su cui nutro infiniti dubbi.
Risposta di Cristina Colombo a quanto detto sopra: Non so che dire potrebbe anche essere vero...
per me questo è delirio puro a conferma del fatto che tutto quanto è emerso è una realtà che non ha spiegazioni ed è molto inquietante.
RESTA INCONFUTABILE IL FATTO CHE UN CANE NON ISCRITTO ALL’ANAGRAFE CANINA E’ PIU’ ESPOSTO AL RISCHIO DI ESSERE COINVOLTO NEL TRAFFICO DI ANIMALI E RESTA PARIMENTI INCONFUTABILE L’AMBIGUITA’ DEL FATTO DI UN CHIP REGOLARMENTE IMPIANTATO E MAI DENUNCIATO.

Due regioni come esempio per tutte, compresa l’anagrafe canina nazionale, il risultato sempre e solo: microchip e cane non trovati oppure errore.
Sono andata all’Asl ed ho spiegato la storia, documentata anche da una relazione scritta. Fortunatamente ho incontrato una persona di rara intelligenza e competenza che, dopo aver studiato il tutto ed aver accertato le sue condizioni cliniche, ha stabilito che Poeta è mio e come tale è registrato ed ha così“attivato” il microchip che sicuramente qualcuno aveva messo, ma nessuno aveva mai registrato, così ora, se dovesse espatriare, potrei forse ritrovarlo, prima certamente no.
E per concludere, ecco gli appelli ancora circolanti dove Poeta è tuttora in cerca di adozione, nessuno ha avuto il pensiero di toglierli, è così che è opportuno fare perché la confusione è cosa buona per molti, forse ormai davvero per troppi.
Concludo augurandomi che tutto ciò porti a profonda meditazione e soprattutto che sia un allarme utile a maggiori verifiche e controlli per chi adotta un cane, non è sufficiente che il chip ci sia, ma deve risultare registrato all’anagrafe canina se vogliamo che il nostro cane sia rintracciabile in ogni situazione e sia realmente nostro.
Attenzione ai documenti di adozione delle associazioni, senza la firma dell’Asl, hanno valore nullo.
Da riflettere anche su queste innegabile ed infinite stranezze e confusioni che hanno un unico certo risultato: la non tutela dei cani.
L’amore per la confusione nell’ambiente animalista, l’avevo già ampiamente segnalato, ora ho avuto il piacere di viverla pienamente ed ancora di più mi chiedo come si possa sostenere che và tutto bene e che non ci sia nell’ambiente animalista un problema molto serio, che arriva stranamente ad esprimersi in una non tutela dei soggetti che si dichiara di tutelare.
Mi auguro che da tutte queste analisi e riflessioni, si sia ben individuata una possibilità di come possono i nostri cani dissolversi all’estero.
Grazie a chi ha avuto la pazienza di leggermi, a me la fortuna di avere incontrato Poeta che mi ha detto tutto questo.
Alma Galli

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