C'era una volta, là/ dalle parti di Chissà,/ il paese dei bugiardi./ In quel paese nessuno/ diceva la verità,/ non chiamavano col suo nome/ nemmeno la cicoria:/ la bugia era obbligatoria./ Quando spuntava il sole/ c'era subito uno pronto/ a dire: "Che bel tramonto!"/ Di sera, se la luna/ faceva più chiaro/ di un faro,/ si lagnava la gente:/ "Ohibò, che notte bruna,/ non ci si vede niente"./ Se ridevi ti compativano:/ "Poveraccio, peccato,/ che gli sarà mai capitato/ di male?"/ Se piangevi: "Che tipo originale,/ sempre allegro, sempre in festa./ Deve avere i milioni nella testa"./ Chiamavano acqua il vino,/ seggiola il tavolino/ e tutte le parole/ le rovesciavano per benino./ Fare diverso non era permesso,/ ma c'erano tanto abituati/ che si capivano lo stesso. / Un giorno in quel paese/ capitò un povero ometto/ che il codice dei bugiardi/ non l'aveva mai letto,/ e senza tanti riguardi/ se ne andava intorno/ chiamando giorno il giorno/ e pera la pera,/ e non diceva una parola/ che non fosse vera. / Dall'oggi al domani/ lo fecero pigliare/ dall'acchiappacani/ e chiudere al manicomio./ "E' matto da legare:/ dice sempre la verità"./ "Ma no, ma via, ma và ..."/ "Parola d'onore:/ è un caso interessante,/ verranno da distante/ cinquecento e un professore/ per studiargli il cervello ..."/ La strana malattia/ fu descritta in trentatre puntate/ sulla "Gazzetta della bugia"./ Infine per contentare/ la curiosità popolare/ l'Uomo-che-diceva-la-verità/ fu esposto a pagamento/ nel "giardino zoo-illogico"/ (anche quel nome avevano rovesciato ...)/ in una gabbia di cemento armato./ Figurarsi la ressa./ Ma questo non interessa./ Cosa più sbalorditiva,/ la malattia si rivelò infettiva, / e un po' alla volta in tutta la città/ si diffuse il bacillo/ della verità./ Dottori, poliziotti, autorità/ tentarono il possibile/ per frenare l'epidemia./ Macché, niente da fare./ Dal più vecchio al più piccolino/ la gente ormai diceva/ pane al pane, vino al vino,/ bianco al bianco, nero al nero:/ liberò il prigioniero,/ lo elesse presidente,/ e chi non mi crede/ non ha capito niente.


(Gianni Rodari, Il paese dei bugiardi, Le favole a rovescio).

venerdì 25 novembre 2011

GERMANIA: I RIFUGI DELLE ASSOCIAZIONI ANIMALISTE POSSONO CEDERE ANIMALI AI LABORATORI

Pubblico una testimonianza che considero importante. Quanto dichiarato in questo articolo è il reale vissuto dell'autrice, attiva animalista tedesca,  impegnata nella lotta alla criminalità organizzata che si cela sovente dietro la rassicurante parola "animalismo". Emerge chiaramente il problema della forzata omertà dei numerosi testimoni, terrorizzati da quanto avrebbero subito denunciando. In Italia le difficoltà sono le stesse.

Commercio illegale di animali d'affezione- i colpevoli  sono tra noi 
e si chiamano  animalisti (qui)
Una storia vera

Per diversi anni ho gestito un'associazione ricevendo le lamentele di moltissime persone riguardo ad un rifugio situato nella nostra zona. Queste persone mi dicevano che cedendogli dei cani, sarebbero spariti nel nulla per sempre. Mi riferivano di trasporti di animali effettuati di notte attraverso la frontiera con l'Olanda, questi poi venivano portati direttamente nei laboratori di vivisezione. Mi hanno anche riferito di trasporti regolari di massa con cui venivano portati i cani dal sud in questo rifugio, ed in qualsiasi momento questi carichi arrivassero, il rifugio che magari poco prima era pieno a metà, di colpo si svuotava. Inoltre mi hanno riferito di una rete di rifugi che dovrebbero essere coinvolti e che fungevano sia da centro di prima accoglienza, che da alibi quando sparivano all'improvviso moltissimi animali da questo rifugio ed arrivavano delle richieste. Nel corso degli anni aumentavano continuamente le persone che  venivano a darmi informazioni. Addirittura ci sono state alcune persone che mi lasciarono la loro documentazione, articoli di giornale e le loro ricerche affinchè io mi occupassi del caso. Le persone venivano da tutta la Germania.


Dopo ci fu un periodo in cui sparirono dalla nostra zona moltissimi animali, soprattutto gatti ma anche cani. Una signora  riferì allora di aver visto il furgone dell'accalappiacani che collaborava con questo rifugio. Nel frattempo mi ero decisa ad una collaborazione con altre donne che da anni facevano ricerche sul caso ed avevano molte informazioni al riguardo. Abbiamo cominciato col coinvolgere l'Asl veterinaria. L'allora responsabile mi comunicò in presenza di un testimone, che se avesse accusato il responsabile del rifugio avrebbe avuto necessità di una guardia del corpo. Disse di avere montagne di lamentele su quel rifugio, ma che non poteva fare nulla. Ah, pensai per la prima volta, qui si tratta di una cosa enorme. Nel periodo in cui sparirono molti gatti mi chiamò un poliziotto che lavorava per la polizia nazionale, aveva avuto il mio numero di telefono da questa veterinaria Asl, anche  a lui era sparito un gatto e mi disse che era disponibile affinchè il rifugio rispondesse del suo operato. Ci siamo messi insieme all'opera facendo ricerche e relazionando i fatti. Un giorno mi disse che voleva tirarsene fuori, perchè se avesse continuato, la sua vita e quella della sua famiglia sarebbero stati in pericolo.
Siamo rimasti scioccati e per un periodo abbiamo smesso tutte le nostre attività.


Ben presto cominciarono ad arrivare nuove informazioni e noi abbiamo continuato a cercare di fare in modo che il rifugio fosse sotto controllo. Nel frattempo da un ex responsabile di un rifugio in Turchia ricevemmo informazioni in cui si affermava che il responsabile tedesco del rifugio non si limitava solo a prendere animali che poi venivano dati in adozione in Germania, bensì che  riforniva di cani un laboratorio in Olanda, inviandoli dalla Turchia via mare attraverso la Grecia. Allora ci siamo messi alla ricerca di un detective.
Ma chi si meraviglia più ormai, il detective ha cambiato di colpo bandiera, ha venduto alla controparte  per soli 2000 euro, le nostre ricerche e la nostra documentazione, che gli avevamo messo a disposizione. Abbiamo presentato denuncia contro questo falso detective per la truffa, e tutto il fascicolo dei nostri dati, che aveva il responsabile del rifugio, è stato sequestrato dalla polizia. Nello stesso tempo ho constatato che quando cercavo di salvare delle informazioni su questo rifugio, scomparivano dal mio computer. Allora ho spento e li ho ritrovati nel cestino del computer.  Mi sono rivolta subito alla polizia criminale informatica. Li ho pregati di non limitarsi a controllare chi avesse manomesso il mio computer ma di dare uno sguardo a tutta la nostra documentazione riguardo il responsabile del rifugio, e se possibile, di agire legalmente contro lo stesso. Il poliziotto, una persona molto impegnata nella lotta alla criminalità, ha invitato testimoni, ha iniziato a fare indagini, ma gli è accaduto quello che prima era successo anche a me e ancora prima all'ufficiale della polizia federale. Le persone hanno riferito molto apertamente riguardo le cose incredibili che accadevano nel rifugio sui trasporti, ma nessuno ha voluto sottoscrivere la propria testimonianza. Tutti avevano paura. Così anche questa denuncia come tante altre precedenti, non portò a nulla.


 Mi chiamò una signora che insieme ad un'amica aveva accompagnato un trasporto per il rifugio. Entrambe hanno fatto visita a me e alle mie colleghe. Hanno riferito che i cani per tutto il viaggio dalla Spagna in Germania non hanno potuto bere e che non li hanno mai fatti uscire dai trasportini. Quando il carico è arrivato in Germania è stato consegnato al responsabile del rifugio a circa 100 km di distanza dal rifugio stesso, e gli animali sono stati caricati in un camion del rifugio.  Neppure lì,  nessuna possibilità di fare pipì, niente acqua, niente cibo, sono stati messi di corsa in altre gabbie e il viaggio è proseguito. Le due signore hanno chiesto se potevano dare almeno un pò d'acqua agli animali, ma è stato risposto che non cera tempo ed un'altra frase fece quasi piangere le due signore.

Il responsabile del rifugio disse : datemi questa merce!

Una delle due donne pare lavorasse presso la polizia criminale a Wiesbaden. Forse per questo non voleva esporsi...
Lei disse che se avesse intrapreso qualche azione contro il direttore del rifugio, poteva aspettarsi di avere come conseguenza la casa bruciata o l'avvelenamento dei suoi animali. La stessa non è stata neppure disponibile a presentarsi come testimone presso la polizia criminale e nemmeno presso l'asl veterinaria competente. Tutto ciò che avevamo come prova dell'accaduto era una e-mail ad una redattrice del WDR alla quale aveva scritto questa storia. Nuovamente avevamo prove, avevamo fatto denuncia e purtroppo ci è stata archiviata. Un'animalista che voleva fermare il responsabile del rifugio pagò 10.000 euro ad un avvocato specializzato nelle leggi per la protezione animale. Ci siamo incontrati con lui, ha valutato il caso dichiarando che c'erano delle possibilità e quindi ha accettato il mandato. Anche a lui abbiamo dato tutta la nostra documentazione. Il solo nostro successo: attraverso l'Asl veterinaria,  il responsabile del rifugio ha dovuto richiedere la licenza come trasportatore per il commercio di animali. L'avvocato però non ha fatto ciò per cui era stato incaricato, come successivamente abbiamo constatato. L'avvocato lavorava infatti per un'associazione dell'Europa meridionale che collaborava con il direttore del rifugio, contro il quale l'avvocato avrebbe dovuto agire. Di nuovo quindi, una speranza svanita. Qualsiasi cosa facevamo non c'era modo di aiutare gli animali che finivano alla vivisezione

C'erano tanti dati e anomalie che potevamo mostrare. Case indicate come rifugio addirittura menzionate anche su pagine internet locali, che non erano rifugio. Tutte le associazioni che appartenevano a questo direttore del rifugio risultavano ad un indirizzo, ma all'esterno della casa corrispondente all'indirizzo, non cera nulla che facesse pensare alla protezione animali se non un campanello e la cassetta della posta. Grandi organizzazioni animaliste ci hanno confermato trasporti di animali per la vivisezione ma nessuno ha mai fatto nulla. Dalle nostre ricerche, risultano periodi  in cui quasi due volte al mese arrivano trasporti con fino a 100 cani per volta. Il rifugio si trova vicino alla frontiera con l'Olanda in un posto completamente isolato e sperduto nel nulla, e pare che i cani arrivati siano adottati in pochissimo tempo. Chi fà protezione animali lo sà benissimo che è impossibile. Abbiamo fatto petizioni, ci siamo lamentati presso i ministeri dicendo che non era stato fatto abbastanza per il caso,abbiamo presentato esposti riguardo la violazione delle leggi sulla protezione animale. Tutto è stato bloccato. Un veterinario Asl coraggioso in un incontro con più persone ha ammesso che i rifugi delle associazioni animaliste, possono vendere gli animali ai laboratori di vivisezione, la legge lo permette 


Le nostre azioni contro il direttore del rifugio non sono rimaste senza conseguenze. Una collega che poi si è ritirata, diffidata dal diffamare ha dovuto pagare molti soldi. Ad un'altra animalista del nostro gruppo, di notte, improvvisamente è stata lanciata una pietra attraverso la porta di vetro. Anch'io sono stata denunciata ma avevo talmente tanto materiale probatorio, che la denuncia è stata archiviata. Tempo dopo ho avuto un grave incidente con la macchina da cui mi sono salvata per  miracolo, i freni non funzionarono. Nessuno è riuscito a verificare se i freni fossero stati manipolati, ma è stata una cosa molto strana. Ripetutamente inoltre si iscrivevano persone nella nostra associazione animalista e ci creavano molti problemi, spiavano nei nostri computer, rubavano dati ed alcuni ne sono certa, erano stati mandati  appositamente per fare  azione di disturbo e spiarci. Sono stata denunciata e diffamata ma non dal direttore del rifugio, sebbene credo che indirettamente fosse lui responsabile. Accuse completamente infondate che però portarono questo caso a dei tempi lunghissimi. Solo dopo una lamentela presso il ministero di giustizia, il caso fu tolto all'incaricato e passato ad un'altro giudice che ha archiviato la denuncia.

Dopo più di 7 anni di lotta senza successo, mi sono decisa a  smettere con la protezione animali. Quando si tratta di animali che vanno a finire alla vivisezione di cui abbisogna la ricerca su animali, si sbatte contro un muro di omertà. Il nostro governo in Germania e anche l'UE prescrivono queste ricerche con animali. Una infinità di istituti governativi effettuano loro stessi ricerche con animali, e allora come meravigliarsi se esistono tantissime scappatoie nelle leggi che permettono di avere materiale per la ricerca in quantità ed a prezzi competitivi? La merce animale deve arrivare anche attraverso queste organizzazioni che certamente hanno il piede in due staffe e si nascondono dietro la protezione animale. Moralmente disgustoso. Una truffa verso chi in buona fede manda soldi a queste associazioni, e una truffa nei confronti di coloro che pensano che gli animali abbiano un buon futuro. Secondo la legge, i responsabili possono anche agire a norma e addirittura fare un ottimo lavoro a favore dello stato.
Nel 2009 ho lasciato l'associazione, a quei tempi l'UE aveva già deciso di cambiare "Stray Dog Population Control Program".  Il profitto che danno i cani uccisi non è da sottovalutare. Nel 2010 la legge è stata effettivamente cambiata ed ora permette ufficialmente di usare dei gatti randagi per la vivisezione.

Se vogliamo cambiare qualcosa siamo noi cittadini in Germania a doverlo comunicare al nostro governo: lamentele, petizioni, manifestazioni, non hanno avuto successo, per cui abbiamo pensato ad una cosa di maggior impatto mediatico.
Le generose offerte ai partiti fatte dalla farmindustria, mettono in svantaggio gli animalisti e quindi vi preghiamo di partecipare tutti all'azione Offerta Per Un Partito: chi vuol partecipare offre un euro a un partito di sua scelta con l'indicazione: "NO alla ricerca con animali"
Qui si tratta del numero dei versamenti e non dell'importo, ed  allegati trovate i conti correnti e gli indirizzi per chi vuole fare un'offerta via lettera.
Saremo felici delle vostre risposte, speriamo che parteciperete in molti a questa azione
E' nostro espresso desiderio far girare questa e-mail, se qualcuno vuole essere cancellato dalla mailing list è pregato di comunicarlo e sarà cancellato.

Gabriele Hilbig

Gabriele Menzel
Gisela Urban
Claudia Sunitsch
Associazione internazionale per il benessere degli animali
izt.deutschland @ googlemail.com
izt.hilbig @ googlemail.com

http://izt.jimdo.com/

 Più garanzie per gli animalisti stranieri  riguardo gli animali inviati in Germania

Quando si tratta di grandi organizzazioni che fanno ripetutamente e  a breve distanza di tempo, trasporti molto numerosi di cani e gatti,  bisogna stare particolarmente attenti . Il mercato in Germania è saturo.  Spesso i rifugi sono sovraffollati .  Alcuni animalisti hanno paura dello Stray Dog Population Control Program che potrebbe diventare realtà anche in Germania, se continua questo flusso incredibile di cani.  Già ora i cani sono spostati da una parte all'altra della Germania, gente che prende in stallo cani da queste organizzazioni per darli poi in adozione, spesso sono lasciati a se stessi e devono pagare di tasca loro  elevatissime spese veterinarie.
  Poichè l'adozione di animali è ferma,  è da tempo che molti animalisti si chiedono che fine fanno i moltissimi cani trasportati in Germania e cosa accade a loro veramente  poichè  non se ne sà più nulla. Ripetutamente vengono alla luce casi in cui gli animali sono trasportati in condizioni pietose e muoino.  Per questo motivo gli animalisti del sud ed est Europa, devono informarsi prima a che mani affidano  i loro animali.   La fiducia cieca è un grosso errore.  
Ci sono  delle pagine internet che si occupano di associazioni e della loro credibilità

-          Charitywatch

-       In  Lista Nera, di List Lothar

poi un libro su questo tema che vi consigliamo
-          Stefan Loipfinger, Le donazioni alla mafia

Molti animalisti in Germania sono convinti che il commercio di animali sia gestito ormai  da organizzazioni mafiose. Con gli animali si possono guadagnare molti soldi.
Ci poniamo la domanda se l'amore degli importatori tedeschi per i cani all'estero è così grande come vogliono far credere, perche gli animalisti all'estero non ricevono gran parte dei soldi incassati  con le vendite degli animali, da utilizzare per le sterilizzazioni dei cani dell'Europa del sud e dell'est? allora si che non ci sarebbe  nessun Stray Dog Population Control Program, e in Germania non ci sarebbe il blocco delle adozioni nei rifugi sovraffollati.
Consigliamo agli animalisti dell' Europa del sud e dell'est, di  iniziare a rivedere il sistema attuale a cui partecipano come esportatori, ed i tedeschi  ugualmente come importatori, ed a fare qualcosa che cambi la situazione generale.
Una possibilità per gli animalisti e le organizzazione straniere sarebbe quella di collaborare solo con associazioni  tedesche che trasportano animali rispettando leggi europee sulla protezione animali e le zoonosi . Ciò significa: l'organizzazione tedesca deve essere conosciuta dalla Asl veterinaria tedesca di destino, deve essere registrata come da articolo 4 della legge europea sulle zoonosi, deve comunicare tutti i trasporti attraverso il sistema traces.  Solo se un'organizzazione animalista ha queste licenze, c è anche la possibilità almeno per le autorità, di chiedere dove siano finiti gli animali portati in Germania.
Anche gli animalisti stranieri dovrebbero approfondire la direttiva EU1/2005 riguardo la normativa sui trasporti affinchè possano verificare come deve essere effettuato un trasporto: non possono essere fatti con furgoni a noleggio, durante il carico deve esserci uno spazio per l'aria, non possono essere usate gabbie qualsiasi,  l'autista deve avere una licenza apposita.

gli animali meritano ben altro...
Gabriele Hilbig

martedì 15 novembre 2011

CHARITYWATCH, ETN E IL PRATICANDATO DEGLI STUDENTI DI VETERINARIA

Pubblico la traduzione di un articolo di CharityWatch (qui), utile  per valutare in modo informato secondo criteri di realtà e non pubblicitari, la massiccia ed inquietante presenza dell' associazione ETN sul territorio italiano.  

INTERROGATO DAL PROCURATORE, ELOGIATO DALL''UNIVERSITA' DI GIESSEN
In questi ultimi giorni si discute nell'ambito degli scandali internazionali  in merito a "l'arroganza dei potenti"
Nell'ambiente della protezione animali una delle organizzazioni piu importanti è senza dubbio  ETN. CharityWatch  come risultato di diverse ricerche e accadimenti relativi a questa associazione, aveva inviato al presidente della stessa, un comunicato stampa con delle domande.
Non è dato sapere se si tratti dell' "arroganza" dei grandi o se l'ETN non vuole rispondere  a certe domande e basta, stà di fatto che alle domande poste da CharityWatch non è stato dato alcun riscontro da parte di ETN.
Non è dato sapere se l'associazione sia  di così poche parole anche nei confronti della procura di Bonn che stà indagando su di lei, a quanto pare però il dialogo e la collaborazione con la scienza  e le case farmaceutiche funzionano a meraviglia

denuncia sarda
Nel marzo 2011 il quotidiano italiano L'unione Sarda ha riportato un articolo relativo ad una denuncia contro ETN e due veterinari tedeschi da loro incaricati. I tedeschi pare abbiano sterilizzato per il rifugio "I Fratelli Minori" della associazione animalista italiana LIDA, 103 cani cani e gatti e 78 altri animali.
Il modo di comportarsi dei veterinari tedeschi ha suscitato talmente scalpore sull'isola che i veterinari del nord della Sardegna hanno presentato una denuncia . Il presidente Andrea Sarria ha spiegato al giornale che i veterinari  tedeschi avrebbero dovuto prima prendere contatto coi colleghi in loco e avvisarli della loro azione: "i veterinari  tedeschi (...) fanno quello che vogliono"
Sarria ha fatto riferimento anche al fatto che non tutti i medicinali autorizzati in Germania sono utilizzabili in italia. Tutte queste domande non sono state chiarite
Anche i commenti tra le righe in questo comunicato stampa dei veterinari italiani, sono ben chiari: " i tedeschi per il loro lavoro di volontariato sono detti angeli ma noi italiani non siamo diavoli.""

controproducente
Probabilmente questo caso non avra conseguenze legali. il 14 maggio 2011 L'unione Sarda riporta la notizia che la giudice Elisa Calligaris ha già escluso la denuncia contro i veterinari  tedeschi  Che la presenza di animalisti tedeschi comunque possa essere controproducente per la protezione animali in loco, lo dimostra la  reazione dei veterinari sardi e difatti questi ora hanno cancellato  qualsiasi lavoro a credito per gli animalisti italiani ed esigono il pagamento immediato.
I rappresentanti delle associazioni dei veterinari tedeschi ,non ritengono che si debba intervenire, e l'ordine dei veterinari tedesco dice  di rivolgersi all'orine dei vet del Nord Reno; quella del Nord Reno dice di rivolgersi a quello nazionale,  nè da una parte nè dall'altra sono state date indicazioni precise per quanto riguarda le leggi che regolano l'attività all'estero dei  veterinari tedeschi
ETN  a CharityWatch non risponde nè alla domanda sul caso accaduto in Sardegna, nè sugli interventi del pool di veterinari di ETN in generale

cani spariti
anche alle domande effettuate con comunicato stampa del caso seguente ETN continua  a non rispondere:
Jutta Roessing  è un'animalista  molto attiva, ed è socia dell'ETN da quasi 10 anni. E' profondamente toccata dalla sofferenza dei cani all'estero e nel 2007 ha preso 7 cani dall'Italia portandoli in Germania, uno di questi  lo ha tenuto lei, 4 li ha dati in adozione nelle sue vicinanze. Due cani li ha ceduti ad animalisti dei quali allora aveva piena fiducia: Dieter Ernst e la sua compagna Helli Pries, e  ciò è accaduto ormai  4 anni fà. E' da allora che questa animalista cerca di sapere da ETN dove siano questi due cani.  ETN però risponde alle domande solo dopo 3 anni e solo dopo che la signora Jutta minaccia di rendere pubblico il caso, dicendo che i due, Macchiolina e Schizzo, stanno benissimo. In particolar modo a causa dei problemi comportamentali del  maschio Schizzo, la Rossing  ha molti dubbi ed ha chiesto anche delle foto attuali del cane.   Ha risposto  Bukenberger Goetz, avvocato  e dirigente dell'ETN,  alla socia Rossing  con una lettera datata 18 febb 2011  con l'avviso:  "la diffidiamo dall'usare questi modi che danneggiano l'ETN"  

il tribunale di Bonn:
Con le parole " questo modi" Bukenberger  di ETN  si riferisce a tutte le pubblicazioni di critica apparse in internet.  Anche il fatto che il servizio di vigilanza( l'ADD di Trier )nell'agosto 2010 ha  vietato all'ETN di raccogliere fondi nella regione del Reno Palatinato, poichè l'associazione nonostante le ripetute richieste non ha dato le informazioni e che doveva dare per legge,  quindi secondo l'ADD non si può verificare se l'utilizzo delle offerte sia  stato effettuato come da statuto
Anche la procura di Bonn si occupa di ETN, l'addetto stampa Angela Wilhelm ha confermato a  Charity Watch,  che proseguono  le indagini contro il presidente Heinz  Wiescher per supposta truffa

studenti che imparano a sterilizzare
In un' ampia relazione dal titolo  " La formazione degli studenti in Egitto" apparsa nella rivista della Associazione  Amici  Medicina Veterinaria delle università di Giessen il Prof. Dr. Axel  Wehrend medico veterinario specializzato in Medicina della Riproduzione presso  il Justus-Liebig_University Giessen  nel 2009 racconta entusiasta dell'ottima collaborazione con ETN.
Insieme per due settimane nell'agosto dello stesso anno hanno sterilizzato e curato cani e gatti in Egitto.
Il professore  afferma che agli studenti di veterinaria del sesto e ottavo semestre, è stata data questa ottima opportunità e che non avrebbero avuto nel loro corso normale  di routine, la possibilità di praticare "l'allenamento individuale delle capacità manuali, l'accalappiamento, la preparazione autonoma del paziente e la gestione delle complicazioni intra e post operatorie".

collaborazione con le farmaceutiche
Questo è oltre il normale programma formativo  degli studenti ed  è stato reso  possibile grazie ad un'associazione animalista ed è stato fortemente sponsorizzato dall'industria farmaceutica. Nello stesso articolo il prof Wehrend  rigrazia rin  i numerosi sponsor farmaceutici come la Vital PharmaVital Pharma Bayer Animal Health, Virbac Braun Melsungen  per i medicinali veterinari. Anche l'agenzia viaggi TUI è nominata come sponsor. Questo programma del 2009 per  l'Egitto  è stato solo l'inizio come ribadisce il professore  nello stesso articolo: il progetto è di ripetere questi corsi di formazione per studenti di veterinaria, in modo regolare e in diversi paesi europei"

richiesta  di  offerte fatta dal professore
Per questa formazione studentesca il professore nel 2009 aveva fatto un appello che fu accolto da ETN.
Wehrend indico "un conto privato suo, (...) che era stato aperto solo per il praticandato degli studenti di veterinaria e indicò per questo un  conto dell'ETN. Alla domanda di CharityWatch se lui sapesse  quanti soldi erano arrivati su questo conto il professore ha risposto di no. Il suo disinteresse si spiega con il fatto che dal 2009 non è stato effettuato un altro progetto di questo tipo e che non ve ne sono neppure altri in vista. Quindi questi soldi per questo progetto non li ha poi incassati Wehrend.  Alla domanda se lui si fosse informato sulla serietà dell'ETN prima della collaborazione  il veterinario specializzato in riproduzione ha risposto cinicamente: "Non pretendiamo dei certificati penali. Parto dal presupposto che il 30 per cento dei nostri partner abbia infranto le leggi almeno una volta" Lo scopo delle offerte per il praticandato degli studenti fà venire direttamente in mente delle domande:  come possono essere concepibili questi introiti  con lo statuto dell'ETN e che fine hanno fatto le offerte incassate per questo progetto. Questo conto speciale del professor Wehrend esiste dal 2009 ma altri progetti non sono stati effettuati da quanto lui stesso riferisce.

Richiesta di certificazione per le donazioni
Come caratteristica dell'organizzazione, in tutti casi precedenti si è constatato che l'ETN rifiuta di comunicare quando qualcuno fà domande scomode-o all'ADD (organo competente nel valutare i comportamenti delle associazioni), i propri soci, i veterinari  italiani o la stampa. Ma in questo modo sicuramente non si potrà mai ottenere la certificazione delle donazioni dell'Istituto Centrale Tedesco di (DZI). Ecco il motivo per cui l'ETN ha bloccato la richiesta inoltrata anni fà . In una lettera  di l'ETN a Burkhard Wilke, menager del DZI, l'avvocato che  rappresenta ETN, Bukenberger  Goetz, si lamenta del fatto che la richiesta inoltrata sia costata circa 30.000 euro, e che ora questi soldi "Non possano essere usati per gli scopi prefissati dallo statuto cioè per la protezione animale e dell'ambiente". Queste spese meravigliano l'istituto DZI poichè i costi e l'elaborazione erano stati di soli 3000 euro. Wilke corregge in una lettera di risposta all'ETN specificando: " le spese per un revisore secondo noi non sono da imputare alla richiesta di certificazione poichè l'analisi e il bilancio annuale da parte di un revisore per una organizzazione della vostra grandezza sono equiparati e anche ovvi"

nessuna certificazione per le donazioni
Non è l'istituto DZI che ha rifiutato di rilasciare la certificazione per le donazioni ma per il fatto che l'ETN ha ritirato la richiesta , non è stata presa nessuna decisione in merito.  Comunque la relazione di controllo del DZI rileva ed evidenzia in 18 pagine importanti critiche.  I controllori fanno presente che quanto previsto nel paragrafo due dell' associazione cioè la promozione a livello mondiale della protezione degli animali e della natura è effettuata solo parzialmente, anche il termine protezione dell'ambiente contenuto nel nome dell'associazione è poi in pratica  effettuato in modo molto limitato  La struttura di controllo nell'ETN è inefficiente. Non ci sono controlli degli ultimi bilanci fatti da un revisore dei conti o revisori  che potrebbero sistemare o migliorare queste mancanze. Stà di fatto: " quanto è pubblicizzato dall'associazione in internet che cioè gli importi versati dai soci e le offerte sono spese per il 90 % per gli scopi previsti dallo statuto, secondo l'istituto DZI   è ingannevole".

marketing telefonico molto costoso
Secondo la relazione di controllo del DZI nel 2005 l'ETN ha stipulato un contratto con una azienda di telemarketing di Monaco di Baviera, a cui diede incarico di cercare di far passare i soci di Arca 2000 ad ETN, Arca 2000 i cui responsabili avevano truffato i loro soci di parecchi milioni. ETN come da conti del 2005 ha versato alla compagnia di telemarketing  318.000 euro per questo lavoro. Il DZI considera  questo eticamente problematico dato che riguarda le offerte di denaro, dato che ETN ha una storia in cui i precedenti dirigenti si erano appropriati dei soldi dell'associazione  per una somma corrispondente a decine di milioni, ugualmente Arca 2000 ha praticato anch'essa truffe per milioni,  ci si domanda come ETN possa   chiedere ai soci di un'associazione che già  li ha truffati, di passare ad ETN, per di più usando la stessa agenzia pubblicitaria che promuoveva Arca 2000.


Giudizio di CharityWatch
La quantità di indizi e informazioni raccolti contro ETN è anche più che inquietante. L'ADD vieta la raccolta di fondi, la procura indaga, e l'istituto DZI  ha stilato un elenco con molti punti critici. Nonostante ciò l'ETN non aiuta a chiarire le molte domande rimaste insolute.
E invece pratica raccolta soldi per un'offerta di praticandato per studenti di veterinaria che fanno pratica su cani e gatti della protezione animale, al di fuori di ogni controllo in un paese extra europeo, il tutto  sponsorizzato dall'industria farmaceutica.
Ed una importante università tedesca non si limita a dare una mano bensì addirittura fà l'appello per fare offerte a questa associazione. Come può l'appello per le offerte essere in sintonia con lo statuto dell'ETN? Cosa  ne hanno fatto delle offerte raccolte legate a questo progetto? Dal punto di vista di Charity Watch resta valido  il consiglio di non fare offerte a questa associazione.

GLI AMICI IN ITALIA
Dal sito Adozioni Cani di Laura Fabbri (qui) queste edificanti immagini. Di quanto la firmataria del Protocollo d'intesa per i cani di Rieti per ACL sia in ottimi rapporti con ETN lo avevo indicato anche nell'articolo: L'inchiesta in Germania e il racconto in Italia" (qui)
poi (qui)
 Ancora Laura Fabbri con ETN e SOS ANIMALI INTERNATIONAL (qui)
La responsabile di SOS Animali International, Helga Selzle, è nel direttivo di ETN quale vicepresidente. 

LAURA FABBRI, CLAUDIA ROECKL
Appena fondata l'associazione Hundepfoten in Not è subito attiva  su Rieti con Claudia Roeckl
(Qui) è dichiarato che Claudia Roeckl fà parte di Hundepfoten in Not e si occupa delle "adozioni" dei cani di Rieti dal 2004, che Laura Fabbri è membro operativo di Hundepfoten in Not dal 2005, quindi seguono alcune mie osservazioni. 
1) Quando Laura Fabbri firma il Protocollo d'intesa per i cani di Rieti per conto di ACL, 23 ottobre 2006, è contemporaneamente membro operativo di Hundepfoten in Not, quindi è a tutti gli effetti membro dell'associazione tedesca che viene così "autorizzata" a prelevare i cani, e  firmataria dell'accordo per conto di una associazione italiana che dovrebbe essere garante per i cani di Rieti.
2) Claudia Roeckl qui risulta essere membro di Hundepfoten in Not, ora la stessa dichiara che non è membro di alcuna associazione, motivo per cui lei ed Annette Lindt Lange, non possono rilasciare ricevute per le offerte che ottengono a favore dei cani di cui si "occuperebbero". Interessante sarebbe sapere quando sia concluso il loro precedente rapporto associativo, e come possa considerarsi valido il Protocollo d'Intesa per i cani di Rieti a firma Claudia Roeckl per Hundepfoten in Not dato che per le attuali dichiarazioni della Roeckl, lei rappresenta solo se stessa.Il Protocollo si rinnova automaticamente ogni due anni. (qui)
Per quale motivo Claudia Roeckl dichiara di non far parte di alcuna associazione, ma i cani di Rieti passano attraverso lei per arrivare ad Hundepfoten in Not ed essere messi in vendita? Solo per evadere controlli fiscali?

Oltre a questo è evidente come ETN, magari attraverso SOS Animali International, e Hundepfoten in Not, siano entrambe molto coinvolte nella storia dei cani di Rieti.

Se poi guardiamo Claudia Roeckl ed il sito Hundehilfe Italien, allora vediamo che non solo i cani di Rieti ma tanti altri passano attraverso lei ed Annette Lindt Lange ed entrambe sono indicate quali persone con problemi, ne parlo (qui) e la dichiarazione era pubblicata in Fb da tempo "Informazione volutamente falsa di  Hundehilfe Italien/Claudia Roeckl/Annette Lindt Lange"....
Inoltre all'incontro partecipano una rappresentante per ACL (Associazione canili Lazio)  certa Ambra di Santillo ed ELISABETTA CONTRI DELLA FONDAZIONE PRELZ (qui) Tale fondazione piace molto a Hundepfoten in Not che le dedica una pagina sul suo sito (qui)
ed Elisabetta Contri, 
e qui mentre la stessa propone cani in Germania, vicino alle offerte dei cani di Rieti (qui)
o meglio ancora, (qui)
tradotto, e come sempre l'appello disperato è premessa che giustifica e spiega tutto, tranne dove siano i cani
 LIDA Olbia (qui) l'associazione che si fà aiutare dai veterinari di ETN per le sterilizzazioni.
NIEMANDSHUNDE, organizzazione che promuove i cani di LIDA Olbia, anch'essa casualmente nata nel 2006

Ed ecco come Cosetta Prontu della LIDA Olbia, ringrazia Helga Selzle, membro del direttivo di ETN
per questo

Mi ricordo ora una storiella zen, di quelle che dovrebbero  servire per meditare, è più o meno così: "Qualcuno, una volta, chiese a un saggio Zen quale fosse la cosa di maggior valore che esistesse al mondo. Il saggiò ci rifletté un attimo e rispose: "un gatto morto, perché nessuno può attribuirgli un prezzo".....




Alma Galli

giovedì 10 novembre 2011

LAV, CANI DI STRONCONE E HUNDEHILFE ITALIEN/CLAUDIA ROECKL/ANNETTE LINDT LANGE

Su FB è comparso il gruppo "ADOTTA UN CANE DI STRONCONE" (qui)

Inizio con una breve storia sul canile di Stroncone, non nuovo a  qualche problema relativo alla deportazione di cani lì ospitati, deportazioni volute da alcuni, i soliti, e giustamente ostacolate da altri. 

QUARANTA CANI RANDAGI SFRATTATI DAL CANILE DI STRONCONE PER UNA DESTINAZIONE MISTERIOSA (qui)

13 marzo 2010
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Ne ho parlato (qui) DA RIETI E STRONCONE, 370 CANI IN DUE MESI?
anche  (qui)  DEPORTATI IN GERMANIA GLI ULTIMI CANI DI RIETI
e soprattutto (qui) CANI DI TERNI DATI IN ADOZIONE IN GERMANIA ATTRAVERSO LA LAV


I referenti del gruppo su FB
I referenti della pagina sono persone con incarichi da parte della Lav di Roma, (qui)
la terza referente Gaia 3204795554, ha come recapito telefonico un numero sempre della Lav ma che risulta far capo a certo Manuele (qui)
Quindi ora è certo che ad "occuparsi delle adozioni" dei cani di Stroncone è ancora una volta la Lav,  intanto penso ad articoli usciti su altri siti dove risulta una convenzione della Lav (qui) stipulata col Comune di Matrice dove è scritto quanto segue:

e mentre valuto l'insieme di questi dati, scrivo a chi sul posto si occupa seriamente di animali ed ho la seguente risposta che riporto solo parzialmente ma è a disposizione di ogni Autorità che lo richieda
ed ecco che da referente  assolutamente seria ed affidabile mi viene confermato che il titolare del canile è una bravissima persona, con dei problemi perchè i Comuni sono inadempienti e non  pagano, e addirittura aggiunge  che, sempre il titolare del canile, si è indebitato per far star bene i cani , quindi non si parla nè  di canile lager nè di maltrattamento contrariamente a quanto è pubblicato in modo  ERRATO e SCORRETTO, sul sito Hundehilfe Italien 


Ed ecco i commenti ad una foto pubblicata nel gruppo:
Riassumendo risulta che il responsabile del canile non venga pagato dai Comuni che gli affidano i cani,  per questo è in difficoltà, nonostante la sua volontà ed i suoi sforzi per continuare ad accudire e tutelare gli animali. 
Il Comune di Amatrice stipula una convenzione con la Lav in base alla quale l'associazione animalista riceverà duecento euro per ogni cane fatto "adottare" dall'associazione stessa, come riportato sopra: "la somma di duecento euro a cane adottato è stata spontaneamente offerta dal Comune all’associazione quale rimborso per le spese anticipate, per l’organizzazione del lavoro e per le necessarie coperture assicurative dei volontari, a fronte del risparmio previsto e già realizzato di diverse migliaia di euro l’anno per le casse comunali."....CERTO CONVIENE, MA A CHI? REALIZZATO COME IL RISPARMIO?


Intanto il canile di Stroncone è pubblicato coi suoi cani, su un sito tedesco, gestito da chi da tempo riceve in Germania i cani inviati dall'Italia (qui), si tratta di Annette Lindt, braccio destro di Claudia Roeckl.
Di seguito la traduzione con google di quanto pubblicato qui sopra e devo ammettere che è realmente sconcertante la versione utile a chi trae vantaggio dallo spostamento dei nostri animali in Germania senza mai darne conto.
Annette Lindt l'avevo già citata (qui) e si legge bene chi le invia i cani  (qui)


ed un'altra cosa interessante è la seguente (qui) dove è dichiarato che non possono rilasciare ricevute . Si permettono di chiedere denaro e lo fanno continuamente, e per il resto una magica parola: FIDUCIA perhè legalmente non sono nulla,  quindi scordiamoci le ricevute.
tradotto
Questo perchè chi si propone in questo sito per "occuparsi" dei nostri animali, non è parte di alcuna Onlus o associazione,  e allora chi sono? un piccolo gruppo....Claudia Roeckl e Giulia......
QUESTI PRIVATI CHE AUTORIZZAZIONE HANNO A RACCOGLIERE DENARO? COSA HANNO A CHE VEDERE COI NOSTRI CANI DI RIETI, SGURGOLA, CASA LUCA, DOG VILLAGE, STRONCONE,  DOVE ADDIRITTURA SCRIVONO DI ESSERE LA "LORO UNICA POSSIBILITA' DI VITA DEGNA DI ESSERE VISSUTA?" 


Sul sito  Hundehilfe Italien(qui) una serie di foto e il sistema è sempre uguale come descritto nell'articolo "GIULIANO DI ROMA, CONVENIENTE HUNDELAGER" (qui), si pubblicano le peggio cose e  NON SI DOCUMENTA NIENTE perchè il solo obiettivo è MOTIVARE IL PRELIEVO DI CANI E LE DEPORTAZIONI, quindi una serie di foto terrificanti del canile di Stroncone è pubblicata a conferma della necessità di affidare alle loro mani i cani.

Il sito Hundehilfe Italien pubblica (qui) il gruppo di FB "ADOTTA UN CANE DI STRONCONE" E L'ELENCO DEI CANI IN ADOZIONE
Tradotto
Il pdf indicato (qui) con la traduzione in tedesco della presentazione dei cani fatta nel gruppo FB "ADOTTA UN CANE DI STRONCONE"
segue la lista dei cani che sono da adottare
su fb così, mai un accenno alla diffusione su un sito tedesco, mai un numero di chip pubblicato
ALLEGRA
ANNIE
BABY, nonostante i seri problemi che ha, anche il suo appello è tradotto in tedesco, nel caso qualcuno volesse.......
il pdf continua, così come i cani pubblicati nel gruppo di FB
BIANCHINA, qui il cane è dichiarato pauroso ma naturalmente il tutto tradotto in tedesco e interessante è la pratica indicata per una eventuale adozione: 1) questionario preaffido 2) chiacchierata 3) staffetta
Questo  presuppone che  l'adottante possa essere lontano e che il tutto sia senza una conoscenza diretta , il questionario si compila e si invia, una conversazione telefonica e pronti per il viaggio? Mi auguro proprio di no, ma...certo se è tutto OK!! Resta solo da capire su quali basi si formula l'OK considerando che un preaffido degno di questo nome, vorrebbe che un volontario si recasse a casa dell'eventuale adottante per conoscere sia la persona che l'ambiente familiare in cui il cane, soprattutto se con qualche problema, dovrebbe essere inserito.
BIMBA
BLISS, terrorizzato, disponibile per stalli oltre che per eventuali viaggi in Germania
CARLO
CATERINA, 10 anni, taglia piccola, possibile viaggio in Germania
CHARLIE
altri ancora
CHIRA
CICCIA 13 anni può viaggiare....
ELENA
ancora...
FIOCCO
FRITZ
GAS GAS
GINGER
JACK
LILLI
e ancora


Nel pdf è rinnovato un appello (qui)  di Elisabetta Gregori firmataria del Protocollo d'Intesa per i cani di Rieti, con Hundepfoten in Not
L'appello dice:PHOEBE, PAIGE, PRUE, PIPER - taglia medio/grande



un'intera famiglia accalappiata e rinchiusa in cella, da sempre... tutti timidi e/o terrorizzati, due di loro sono ciechi da un occhio. serve un riscatto del cuore da parte di un rifugio che possa accoglierli tutti insieme e provare piano piano a sbloccarli...
LOLA, parla di questo appello la Gregori stessa sotto la foto di Lola nel gruppo FB, ecco la conversazione da cui si evince grande affiatamento tra il gruppo Lav che si propone per le adozioni dei cani di Stroncone ed Elisabetta Gregori, che insiste col suo drammatico slogan: "tutti fuori dalle gabbie" certo ma come?
LULU
MAGGIE
MAMY
MARY
e ancora


MATILDE
MIELINO
MUSETTA
PATATO
PEGGY
PISELLINO
per concludere
PUFFETTO
PUPA
ROCKY
ROTT
SISSI
SUSY
TERRY
TOMMY
VOLPETTO
Concludo con un omaggio dedicato a HUNDEHILFE ITALIEN NELLE PERSONE DI CLAUDIA ROECKL ,  ANNETTE LINDT LANGE, E NATURALMENTE, A CHI CON LORO COLLABORA.....(qui)
TRADOTTO DICE:

OGGETTO: Informazione volutamente falsa di  Hundehilfe Italien/Claudia Roeckl/Annette Lindt Lange 
citazione di: Nicki Gesendet  inviata 3/8/2011 alle 00.27.54.....

Ciao Regina! Ciao Silke! Ciao Maria!
Ci sono novità riguardo Claudia Roeckl/ Hundehilfe Italien/ Annette Lange Lindt!
Secondo la lettera del suo avvocato Claudia Roeckl aveva già costituito il 16/12/2009 (!) in Italia l'associazione  Animalia Amo International con lo scopo di sistemare i cani in buone mani. . Nonostante ciò ( lei ed il suo braccio destro Annette Lindt Lange) lei appare in internet pubblicamente come animalisti privati che fanno tutto privatamente.
Ripetutamente scrivono in modo chiaro che non esiste nessuna associazione per cui non possono fare ricevute per le offerte. E che i posti di stallo sono senza nessun aiuto perchè nessuna associazione le aiuta e questo dal mio punto di vista è un inganno voluto, quindi non c'è solo il fatto che i cani sono messi in posti di stallo e rifugi con modalità non corrette e non solo questo, ma si evita di emettere ricevute per provare gli introiti ed evadere le tasse, problemi con cui invece le associazioni animaliste serie devono lottare tutti i giorni. Vorrei quindi informare più animalisti possibile che qui è chiaro che per anni sono stati informati volutamente in modo scorretto, inoltre consiglio a chiunque abbia fatto delle offerte per un cane ad Hundehilfe Italien, Claudia Roeckl o Annette Lindt Lange, di richiedere una ricevuta dell'offerta inviata anche se fatta molto tempo fà o la restituzione dell'importo.
Chi ha altri dubbi sui cani importati da queste persone, soprattutto relativamente alle condizioni dell'importazione, i passaporti,  la fine poco chiara dei cani e la mancanza di trasparenza nell'uso e documentazione delle offerte, è pregato di mettersi in contatto con me.
Sarebbe ottimo se queste informazioni venissero diffuse il più possibile da animalisti attivi, in liste per la protezione animali, forum, FB, ecc.
Queste persone importano da anni diverse dozzine di cani al mese-quindi ci sono molti animalisti truffati sia in Germania sia in Italia. La domanda è quindi perchè qualcuno che ha una associazione già da due anni, continua a ripetere il contrario mentre importa in grande stile cani e chiede continuamente offerte, padrini per l'espatrio, padrini per le vaccinazioni ecc, e non emette ricevuta per le offerte, e anche questo deve essere chiarito nelle sedi opportune.
Vi prego di mettervi in contatto con me per discutere come procedere...

Alma Galli