C'era una volta, là/ dalle parti di Chissà,/ il paese dei bugiardi./ In quel paese nessuno/ diceva la verità,/ non chiamavano col suo nome/ nemmeno la cicoria:/ la bugia era obbligatoria./ Quando spuntava il sole/ c'era subito uno pronto/ a dire: "Che bel tramonto!"/ Di sera, se la luna/ faceva più chiaro/ di un faro,/ si lagnava la gente:/ "Ohibò, che notte bruna,/ non ci si vede niente"./ Se ridevi ti compativano:/ "Poveraccio, peccato,/ che gli sarà mai capitato/ di male?"/ Se piangevi: "Che tipo originale,/ sempre allegro, sempre in festa./ Deve avere i milioni nella testa"./ Chiamavano acqua il vino,/ seggiola il tavolino/ e tutte le parole/ le rovesciavano per benino./ Fare diverso non era permesso,/ ma c'erano tanto abituati/ che si capivano lo stesso. / Un giorno in quel paese/ capitò un povero ometto/ che il codice dei bugiardi/ non l'aveva mai letto,/ e senza tanti riguardi/ se ne andava intorno/ chiamando giorno il giorno/ e pera la pera,/ e non diceva una parola/ che non fosse vera. / Dall'oggi al domani/ lo fecero pigliare/ dall'acchiappacani/ e chiudere al manicomio./ "E' matto da legare:/ dice sempre la verità"./ "Ma no, ma via, ma và ..."/ "Parola d'onore:/ è un caso interessante,/ verranno da distante/ cinquecento e un professore/ per studiargli il cervello ..."/ La strana malattia/ fu descritta in trentatre puntate/ sulla "Gazzetta della bugia"./ Infine per contentare/ la curiosità popolare/ l'Uomo-che-diceva-la-verità/ fu esposto a pagamento/ nel "giardino zoo-illogico"/ (anche quel nome avevano rovesciato ...)/ in una gabbia di cemento armato./ Figurarsi la ressa./ Ma questo non interessa./ Cosa più sbalorditiva,/ la malattia si rivelò infettiva, / e un po' alla volta in tutta la città/ si diffuse il bacillo/ della verità./ Dottori, poliziotti, autorità/ tentarono il possibile/ per frenare l'epidemia./ Macché, niente da fare./ Dal più vecchio al più piccolino/ la gente ormai diceva/ pane al pane, vino al vino,/ bianco al bianco, nero al nero:/ liberò il prigioniero,/ lo elesse presidente,/ e chi non mi crede/ non ha capito niente.


(Gianni Rodari, Il paese dei bugiardi, Le favole a rovescio).

lunedì 5 marzo 2012

MILANO, CANI AGGREDISCONO UN UOMO, MA IL MAGGIORDOMO E' IL COLPEVOLE!?

Riporto parte di un articolo pubblicato (qui)

Asl: troppi cani abbandonati, più controlli
Pronta una task force per il controlli

Lunedì vertice anti randagismo dopo la tragedia del pensionato a Muggiano

MILANO - Il branco di cani di Muggiano è una questione di ordine pubblico. Lunedì su questo si terrà un vertice al dipartimento veterinario della Asl con la prefettura, le forze di polizia locale, provinciale e la guardia forestale. Il branco non ha aggredito per la prima volta (l'ultima segnalazione è di metà febbraio) e si muove in quella fascia di confine, tra campi nomadi e cascine, zona cuscinetto tra la città e i Comuni dell'hinterland, Trezzano e Cusago. La loro presenza era nota da tempo. Qualche esemplare era stato catturato meno di un anno fa.
PROVVEDIMENTI - La task force ora dovrà decidere in fretta come intervenire. Qui e altrove. Perché Muggiano è solo la punta dell'iceberg. «Cani di nessuno», sono stati catturati in via Selvanesco di recente. Cani, non si può escludere, usati per gare di combattimento clandestine. Ermanno Giudici dell'Enpa conferma: «Al confine della città, al limitare del Parco Sud, ci sono molte strutture abusive, baracche, canili privati non autorizzati e campi nomadi dove i cani sono tenuti senza adeguata custodia. A Milano non c'è un problema di randagismo, ma di cattiva gestione. L'ultima scoperta in via Ripamonti».
I CANI RANDAGI - L'assessore al Benessere Chiara Bisconti dice: «Sono sgomenta, è inaccettabile e questo fenomeno va stroncato sul nascere. Occorre un monitoraggio capillare. Se emergerà che dietro al branco in libertà si cela un retroterra di illegalità è evidente che occorrerà muoversi in modo diretto sugli uomini». Diana Levi, responsabile del dipartimento veterinario Asl, è sul campo da 34 anni: «Un fatto del genere a Milano non era mai accaduto», spiega. Di cani vaganti, randagi, il canile sanitario Asl ne accoglie 2 al giorno (120 da inizio anno, 600 nel 2011). E altrettanti vengono registrati all'anagrafe con microchip e sterilizzati. Ma la stessa ammette che «il controllo dei cani sul territorio, soprattutto in queste zone di confine, nei campi nomadi, è complesso e i veterinari da soli non possono muoversi».
Riprendo ora una frase dell'articolo che trovo di particolare interesse: "Al confine della città, al limitare del Parco Sud, ci sono molte strutture abusive, baracche, canili privati non autorizzati" e mi domando come mai questo sia possibile e se ne parli ora, dopo la morte di un uomo. Dei campi nomadi si sà, come della difficoltà della loro gestione per quanto è il modo di gestire gli animali in quel contesto, ma MOLTE STRUTTURE ABUSIVE, BARACCHE, CANILI PRIVATI NON AUTORIZZATI. Questo il contesto infatti di degrado, comune non solo al Parco Sud di Milano ma a tutto l'hinterland milanese e oltre, perchè  vanno di gran moda i "rifugi" che sovente altro non sono che strutture non a norma se non fatiscenti, dove stallare i cani che arrivano da tutta Italia, per un tempo indefinito ed una sorte altrettanto oscura, spesso all'estero.

Mi domando perchè si sia dovuti arrivare fino a questo punto, fino al morto, per parlare di strutture abusive e canili privati non autorizzati nell'hinterland milanese. Forse perchè i cani possono facilmente scappare da questi posti diventando randagi? Forse che una soluzione usata da chi detiene queste strutture abusive sia di abbandonare dei cani in modo che vengano accolti da canili autorizzati? Certo è un fatto: che il nord e nello specifico una zona vicina a Milano, stà vivendo una realtà che era triste caratteristica di altre zone, grazie al comportamento irresponsabile di un gran numero di pseudo animalisti che fregiandosi di tale etichetta fanno i propri comodi a più non posso spostando centinaia di animali a propria discrezione, senza alcun criterio che non sia un personale interesse.
I gruppi sul social network facebook dediti all'attività di staffette e stalli sono numerosissimi, tutti atti allo spostamento di cani e gatti al nord, molti anche nel milanese.
COME REGOLA MAI NEGATA DI QUESTA INFELICE ATTIVITA', MAI NESSUN CHIP E' PUBBLICATO PER L'IDENTIFICAZIONE DEGLI ANIMALI, basando tutti gli appelli  e l'apparente organizzazione, sulla massima quanto provvidenziale MANCANZA DI TRASPARENZA.
Un esempio (qui), non il nome di un responsabile del "lavoro", non una partita IVA e naturalmente non il chip dei cani spostati, ma in compenso molta determinazione nel dichiarare che si tratta dello svolgimento di un lavoro a cui deve corrispondere un compenso.
un'altro esempio:
e ancora
e ancora
continua
ma qualche problemino c'è, ed affrontato con l'usuale eleganza pseudoanimalista
Cane morto in autostrada e chip non corrispondente al libretto
Questi comportamenti sono diffusi e spesso  taciuti in nome dell'omertà pseudoanimalista, che si impegna a far si che questo presunto animalismo sia identificato con la santità, cosa peraltro molto improbabile.

Poi accadono gli imprevisti

Ed ecco un cane che può dalla Sardegna andare in adozione al nord, 
CON LEISHMANIA (qui)
ma neppure i gatti la fanno franca e così vengono spediti

Ed ora una bella adozione fatta neppure a grande distanza, immaginiamoci i pericoli quando li staffettano a varie centinaia se non migliaia di chilometri. (qui) Questo è stato perso in provincia di Bologna, ma accade ovunque e sempre più frequentemente.
Interessanti a mio avviso i commenti.
nessuno commenta la mancanza del chip ma al contrario
La colpa è SEMPRE E SOLO DEGLI ADOTTANTI, questa è un'altra regola sempre rispettata in queste tragicommedie, MAI NESSUNA RESPONSABILITA' PERSONALE
La sentenza di condanna degli adottanti praticata in modi durissimi, con minacce di denuncia per maltrattamento qualora rivendicassero dei diritti sul cane e la conferma del fatto che non avendolo intestato, il cane non è loro.
MA ALLORA PERCHE' MAI DOVREBBE ESSERE DI CHI SENZA CHIP LO HA CEDUTO AGLI STESSI? E SE SONO COSI' INAFFIDABILI PERCHE' GLI E' STATO CEDUTO IL CANE? CHI HA FATTO IL PREAFFIDO? MISTERI SENZA RISPOSTA PERCHE' A LORO TUTTO E' PERMESSO E NON DIMENTICHIAMOCI DELLA BLACK LIST, IN CUI INSERIRE  TUTTI QUELLI CHE DEFINENDOSI ANIMALISTI CEDONO CANI SENZA CHIP, OLTRE A QUELLI CHE SENZA DARE SPAZIO ALLA CONTROPARTE, PUBBLICAMENTE ACCUSANO E MINACCIANO  GLI STESSI NEL CASO PENSASSERO DI AVERE DEI DIRITTI.
Il cane ad ora non risulta che sia stato preso, quindi è terrorizzato, vagante in un ambiente estraneo, ma è  tempo di ringraziamenti e cuoricini.

Personalmente auguro buona fortuna solo al cane, sperando che venga trovato da una persona seria, che lo adotti e lo ami per tutta la vita, ma vista la situazione, temo il peggio, come per tanti altri prima di lui.

DALLA SPAGNA
Intanto nel milanese arrivano carichi di cani spagnoli perchè non basta che siano staffettati qui da tutta Italia, anche dalla Spagna arrivano in abbondanza e generalmente senza adozione, quindi in cerca di stallo, perciò altri cani vaganti non si sà dove e non si sà per quanto......
5 febbraio, un carico

19 febbraio, altro carico
Se guardando il video desideri adottare un nostro piccolo scrivici.
progettoanimalistaperlavita1@gmail.com
Questa frase è la conferma del fatto che i cani del filmato sono in cerca di adozione, la mia domanda è semplicissima: ha senso tutto questo? Come si pensa di poter gestire un afflusso incontrollato di animali sia dal sud Italia che dall'estero?
Anche i gatti dalla Spagna

IL MAGGIORDOMO, OVVERO LA SETTA ANIMALISTA, perchè questo tristemente è oggi,  grande parte dell' "animalismo".
Dopo questo  brevissimo accenno ai problemi relativi al nord legati agli animali d'affezione, mi domando se la responsabilità della morte dell'uomo, sia  dei cani o del maggiordomo, figura sempre presente e spesso colpevole, in ogni giallo che si rispetti, oppure la responsabilità è condivisa con un padrone che pensa di avere un fedele servitore? Oppure ancora, camminano insieme? Vedremo.
Il maggiordomo è questo pseudo animalismo, al servizio di un potere che gli dà carta bianca, senza regole e senza punizioni. Gode di libertà e potere assoluti, di immunità illimitata, può spostare animali della comunità come e nella quantità che meglio crede, anche malati, e  non rendere conto di niente. Può chiedere denaro senza alcuna trasparenza e nessun controllo. Può introdurne in comunità già sature quanti ne vuole, può inoltre minacciare, diffamare, insultare e deridere secondo quanto gli aggrada, importante è che abbia un'etichetta:  ANIMALISTA O MEGLIO ANCORA, ASSOCIAZIONE ANIMALISTA.

Se non saranno presi provvedimenti seri, non contro i cani ma contro chi causa questa realtà di degrado, la storia si ripeterà, il randagismo provvidenzialmente aumenterà, ed il nord,  avrà la grande fortuna per chi su questo lucra, di deportare più cani di quanti ne deporti ora, e potremo allora dire che questa morte è servita a rendere felice qualcuno.
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Un pensiero alla vittima che ha perso la vita, ed un pensiero anche  a chi ha visto la sua vita cambiata e devastata dal suo impegno, a chi subisce diffamazioni e minacce perchè tratta l'argomento e deve guardarsi alle spalle ogni volta che esce di casa. Un pensiero a chi non può dire più di tanto  e ne soffre, ma teme per chi gli è vicino e sà che il pericolo è grande e reale  e confermo,  stò parlando di ANIMALISMO O MEGLIO, DELLA SETTA ANIMALISTA  che, al contrario della mafia, di cui almeno si parla negativamente, PUO' FARE QUELLO CHE VUOLE RISULTANDO IN ODORE DI SANTITA'. Un pensiero anche alle infinite vittime che da questa sigla dovrebbero essere tutelate e invece sono tradite e sacrificate, i cani e i gatti, animali d'affezione tutelati dalla legge che però non li protegge dalle lunghe mani degli pseudoanimalisti.
Alma Galli

1 commento:

  1. Davanti a tutto questo rimango senza parole... o meglio, ce ne sarebbero troppe da dover scrivere. Su tutto, mi viene da pensare che finchè queste sante marie goretti dei poveri dementi, continueranno a gestire i cani da dietro un pc dimenticandosi che gli animali non sono virtuali e che andrebbero seguiti con responsabilità e non gettati allo sbaraglio non foss'altro che per rispetto del passato che hanno avuto spesso pompato ad arte o dimentichi di problemi. Non potremo che vederne tutti i limiti (tanti) e lo sfacelo (totale), pagato purtroppo solo dagli animali stessi. Che già ditemi voi se un potenziale adottante, l'affinità e opportunità effettiva di trovare un'adozione della vita, possono essere valutabili via internet! Spedendo i cani in mano a chissà chi e chissà dove per poi stupirsi che si perdono cani per strada e l'adozione non funziona, in una penosa guerra dei poveri tra chi più fa pena. che squallore! Se questo è salvarli! Ma no certo la responsabilità non può essere mica loro, qui siamo al "fare è già qualcosa" (nelle migliori delle ipotesi) e invece per gli animali a volte è meglio non fare o preoccuparsi di saper fare, innanzitutto prendendosi la responsabilità in prima persona perchè sbagliare è umano, ma qua stiamo al delirio. Cercare di fare le cose in modo sensato e onesto principalmente nei riguardi dell'animale, perchè questi non sono altro che tradimenti nei loro confronto. altro che balle!!! no. mi sto incazzando veramente. tutto questo è insopportabile e ancora più insopportabile è l'enorme assordante silenzio delle grandi e piccole associazioni (speudo)animaliste e delle autorità che tanto si riempiono la bocca di sequestri di cani dell'est e si dimenticano dei traffici dei cani sotto casa propria o dei propri stessi rifugi! Che siate maledetti tutti! Delle vittime innocenti davvero non può che rimanerci tutto il peso e la sofferenza ad assistere inermi a tutto questo. E lo schifo... tanto, proprio tanto tanto schifo.
    Per favore, divulgate più che potete queste cose e non perdete occasione di far riflettere chi vi circonda e possa desiderare di adottare un animale.

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