C'era una volta, là/ dalle parti di Chissà,/ il paese dei bugiardi./ In quel paese nessuno/ diceva la verità,/ non chiamavano col suo nome/ nemmeno la cicoria:/ la bugia era obbligatoria./ Quando spuntava il sole/ c'era subito uno pronto/ a dire: "Che bel tramonto!"/ Di sera, se la luna/ faceva più chiaro/ di un faro,/ si lagnava la gente:/ "Ohibò, che notte bruna,/ non ci si vede niente"./ Se ridevi ti compativano:/ "Poveraccio, peccato,/ che gli sarà mai capitato/ di male?"/ Se piangevi: "Che tipo originale,/ sempre allegro, sempre in festa./ Deve avere i milioni nella testa"./ Chiamavano acqua il vino,/ seggiola il tavolino/ e tutte le parole/ le rovesciavano per benino./ Fare diverso non era permesso,/ ma c'erano tanto abituati/ che si capivano lo stesso. / Un giorno in quel paese/ capitò un povero ometto/ che il codice dei bugiardi/ non l'aveva mai letto,/ e senza tanti riguardi/ se ne andava intorno/ chiamando giorno il giorno/ e pera la pera,/ e non diceva una parola/ che non fosse vera. / Dall'oggi al domani/ lo fecero pigliare/ dall'acchiappacani/ e chiudere al manicomio./ "E' matto da legare:/ dice sempre la verità"./ "Ma no, ma via, ma và ..."/ "Parola d'onore:/ è un caso interessante,/ verranno da distante/ cinquecento e un professore/ per studiargli il cervello ..."/ La strana malattia/ fu descritta in trentatre puntate/ sulla "Gazzetta della bugia"./ Infine per contentare/ la curiosità popolare/ l'Uomo-che-diceva-la-verità/ fu esposto a pagamento/ nel "giardino zoo-illogico"/ (anche quel nome avevano rovesciato ...)/ in una gabbia di cemento armato./ Figurarsi la ressa./ Ma questo non interessa./ Cosa più sbalorditiva,/ la malattia si rivelò infettiva, / e un po' alla volta in tutta la città/ si diffuse il bacillo/ della verità./ Dottori, poliziotti, autorità/ tentarono il possibile/ per frenare l'epidemia./ Macché, niente da fare./ Dal più vecchio al più piccolino/ la gente ormai diceva/ pane al pane, vino al vino,/ bianco al bianco, nero al nero:/ liberò il prigioniero,/ lo elesse presidente,/ e chi non mi crede/ non ha capito niente.


(Gianni Rodari, Il paese dei bugiardi, Le favole a rovescio).

lunedì 2 settembre 2013

I NOSTRI RANDAGI TRASFORMATI IN BIODIESEL?


L'articolo che segue aiuta a valutare in modo più completo quale destino possa essere riservato alle centinaia di migliaia di randagi che ogni anno spariscono ed un fatto è ormai certo: di loro, non si butta niente. 

"Nel Vorarlberg (Austria), attualmente, non esistono ancora crematori per animali domestici." questa la realtà di un Paese proposto a noi italiani come fulcro di grande civiltà e rispetto degli animali, incomparabile col nostro essere cattivi e quindi  incuranti della loro sofferenza, oltre che mafiosi naturalmente. Accuse scritte in ogni dove dai commercianti finti animalisti quotidianamente, per motivare  le deportazioni e rendere possibile guadagnare sulla vendita dei nostri randagi. I traffici di randagi sono un business enorme.
La civiltà di cui si parla in questo articolo, si spinge ancora oltre e cerca la perfezione legiferando in modo che  Fido e Micio diventino biocombustibile: 
"Il grasso ricavato viene utilizzato per la produzione di biodiesel mentre la farina viene usata per la combustione del cemento".

QUANTI DEI NOSTRI RANDAGI DEPORTATI, AL TERMINE DI CHISSA' QUALI SOFFERENZE, SONO STATI TRATTATI E TRASFORMATI IN BIOCOMBUSTIBILE?  CERTAMENTE SEMPRE PIU' DIFFICILE PENSARE DI RITROVARNE TRACCIA.

Non voglio che venga fatto a pezzi!  


"Il mio Bulldog inglese è il mio migliore amico e compagno. Non voglio che dopo la morte vada in un centro di riciclaggio per animali”. Così dice Theresa Kessler (25) di Bregenz.  Dopo la morte, il cadavere verrà bruciato in un crematorio per animali domestici. 

di Sabrina Grabher / WANN & WO - Bregenz
Fatti a pezzi, cotti e riutilizzati per l’industria: ecco cosa succede ai nostri animali domestici dopo la morte. Theresa Kessler (25) di Bregenz sceglierà un’altra strada per il suo Tequila. 
La morte di un animale domestico è spesso inaspettata e non lascia il tempo per pensare a cosa succederà all’amato animale. Consigliamo comunque di pensarci in tempo perché non è obbligatorio consegnare  i cani, i gatti ecc. morti al veterinario.

L’animale domestico diventa una pietra preziosa

“Il mio bulldog inglese Tequila è nell’età migliore. Tuttavia, il veterinario ha accertato una lesione a una vertebra. Per questo mi sono chiesta cosa succederà dopo la sua morte" racconta Theresa Kessler, proprietaria del cane. Theresa non prende neanche in considerazione di lasciare Tequila dal veterinario dopo la morte perché ciò significherebbe che, fra maggio e settembre, Tequila verrebbe portato al riciclaggio del corpo degli animali (TKV) nella TBA Kraftisried GmbH in Algovia o nei mesi invernali a Tulln in Bassa Austria alle  Saria Bio-Industries. Cosa vi succede lo sanno in pochi. La TBA Kraftisried GmbH spiega: Secondo la legislazione, i cadaveri degli animali vengono spezzettati e igienizzati. Vengono cotti a 133 gradi per 20 minuti. La massa viene mescolata con grasso ed essiccata. L’acqua viene fatta evaporare sotto vuoto – il corpo di un animale è composto per l’80% di acqua -. Quindi, la poltiglia di carne viene pressata e il grasso ricavato viene utilizzato per la produzione di biodiesel mentre la farina viene usata per la combustione del cemento." L’UE vieta l’utilizzo di farine animali per i prodotti alimentari per animali.
“Non è obbligatorio che Tequila arrivi alla TKV dopo la sua morte perché verrà cremato in un crematorio per animali domestici”, ci racconta Theresa. “Non voglio che venga fatto a pezzi. Sto risparmiando per fare realizzare una pietra preziosa con la quale fare un ciondolo da portare vicino al cuore. Mi sono informata su Internet e ho trovato un crematorio nelle vicinanze di Monaco che offre questo servizio. Se non riuscirò a trovare i soldi prima che muoia, terrò le sue ceneri in un’urna a casa e le spargerò sul suo prato preferito. Il mio cane è mio migliore amico e vero compagno di vita, mi accompagna dappertutto”.

Seppellire a casa

Nel Vorarlberg, attualmente, non esistono ancora crematori per animali domestici. Tuttavia, molti veterinari collaborano con veterinari oltre frontiera. Vi è la possibilità di informarsi su Internet. I servizi offerti in questi crematori sono molteplici: dall’esclusiva e costosa creazione di una pietra preziosa (da Mevisto, una pietra con otto millimetri di diametro costa 1760 euro), alla raccolta delle ceneri in un’urna da portare a casa, oppure lasciarla in una tomba comune.  Se la cremazione è troppo costosa, vi è la possibilità di portare a casa la salma e di seppellirla a casa, come spiega il veterinario Dr. Norbert Greber: “Gli animali morti possono essere seppelliti sul proprio terreno a patto che il terreno non si trovi in una zona di protezione delle acque".

Crematori per animali domestici

Chi non vuole che la salma del proprio animale domestico vada al centro di riciclaggio (TKV) può informarsi presso il proprio veterinario. La maggior parte dei veterinari collabora con crematori per animali domestici oltre frontiera dove si possono portare le salme o farle ritirare. Le salme vengono cremate e, o deposte in urne che possono essere conservate in una tomba comune oppure portate a casa. Vi è anche la possibilità di far pressare le ceneri per creare una pietra preziosa per avere un gioiello come ricordo.  

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Ai randagi: siete nel cuore di molti. 
In molti stiamo lavorando perchè  verità e giustizia impediscano altre sofferenze, altri viaggi del terrore e della morte.

Alma Galli  M.A.R.E.