Come sarebbe definito in Italia cedere animali malati o semplicemente difficilmente adottabili, a studenti di veterinaria per fare pratica?
Qui si parla di "ADOZIONI"
30.01.2011 Germania: Il rifugio di Altrich ha fatto retromarcia su un accordo che aveva preso con la clinica universitaria
pubblicata da Genny D'amore il giorno martedì 1 febbraio 2011 alle ore 13.14
Germania: Il rifugio di Altrich ha fatto retromarcia su un accordo che aveva preso con la clinica universitaria
Il rifugio Eifel ad Alterich non cederà, come invece aveva promesso, animali malati alla clinica di Monaco per uno studio. La motivazione: L’Ente autorizzante valuta questo studio come ricerca su animali di un medicinale ancora non testato . Il responsabile del rifugio, Rainer Kordel era convinto si trattasse di uno studio di un medicinale già autorizzato. Si sente deluso da parte dei ricercatori di Monaco.
I ricercatori avrebbero fatto intendere che il medicinale era già testato e che non c’era più necessità di una ricerca su animali, afferma il responsabile del rifugio Rainer Kordel. Mette in discussione che animali di rifugi non possono essere utilizzati.
La professoressa Katrin Hartmann, direttrice del centro veterinario medico per piccoli animali non riesce a comprendere le accuse di Kordel. Lei è certa che la sua collaboratrice abbia delucidato correttamente, afferma. Dice che lo studio è stato già approvato come ricerca su animali. Tuttavia parla anche di uno studio clinico sull’efficacia e gli effetti collaterali del medicinale contro l’Aids felino. Secondo Heinrich Schuster, addetto stampa del governo regionale della Baviera settentrionale, che ha autorizzato questa ricerca con animali, si parla di uno studio clinico solo dopo che un medicinale è già stato testato con delle ricerche su animali.
Schuster inoltre afferma quanto segue:”Che gli animali provenissero da un rifugio, non era indicato nella richiesta di autorizzazione. Per questo motivo ci siamo messi in contatto con il richiedente” . Il suo Ente voleva, prima di comunicare alla stampa se avessero proceduto nei confronti della clinica, parlarne con il richiedente. Hartmann anche in questo caso non vede alcun problema. “Dall’inizio era stato pianificato di dare in “adozione” agli studenti di veterinaria gli animali molto malati e difficilmente adottabili del rifugio di Altrich,” afferma.
Kordel però non concorda, è contento di aver reso pubblico da subito le sue intenzioni. Grazie ad un’animalista che ha fatto delle ricerche approfondite è stato scoperto il tutto. Non vuole più che i suoi gatti vengano usati per degli studi, anche se è convinto, prima come ora, che a Monaco gli animali sarebbero stati ben accuditi.
Originale del 30.01.2011
Eifeltierheim in Altrich erteilt Uniklinik eine Absage
Das Eifeltierheim in Altrich wird nicht wie angekündigt infizierte Tiere für eine Studie an die Münchener Uniklinik geben. Der Grund: Die Genehmigungsbehörde bewertet die Untersuchungen als Tierversuche eines noch nicht erprobten Medikaments. Tierheimleiter Rainer Kordel war von einer Untersuchung zu einer fertigen Arznei ausgegangen. Er fühlt sich von den Münchener Wissenschaftlern getäuscht.
Die Wissenschaftler hätten den Eindruck vermittelt, das Medikament sei fertig erprobt und Tierversuche nicht mehr nötig, sagt Tierheimleiter Rainer Kordel. Er kritisiert außerdem, dass Heimtiere dafür nicht zugelassen seien.
Professorin Katrin Hartmann, Direktorin des Münchener Zentrums für Klinische Tiermedizin versteht Kordels Vorwürfe nicht. Sie sei sich sicher, dass ihre Mitarbeiterin alles richtig erklärt habe, teilt sie mit. Sie räumt ein, dass die Untersuchung als Tierversuch genehmigt sei. Sie spricht jedoch auch von einer klinischen Studie zu Wirksamkeit und Nebenwirkungen des Medikaments gegen Katzen-Aids. Laut Heinrich Schuster, Sprecher der oberbayerischen Regierung, die den Tierversuch genehmigt hat, spricht man von einer klinischen Studie jedoch erst dann, wenn ein Mittel bereits in Tierversuchen erprobt wurde.
Schuster sagt außerdem: „Dass die Tiere aus Tierheimen stammen, kam bei dem Genehmigungsverfahren nicht zur Sprache. Wir haben deswegen mit der Antragstellerin Kontakt aufgenommen.“ Sein Haus wolle erst mit der Antragstellerin reden, bevor er den Medien mitteile, ob die Regierung gegen die Uniklinik vorgehe. Hartmann sieht auch in diesem Punkt kein Problem. Von Anfang an sei geplant gewesen, die wegen ihrer Krankheit schwer vermittelbaren Tiere aus Altrich an Tiermedizin-Studenten zu vermitteln, sagt sie.
Kordel überzeugt sie damit nicht. Er ist froh, dass er sein Vorhaben von Anfang an öffentlich gemacht hat. Dies habe durch hartnäckiges Nachforschen einer Tierschützerin dazu geführt, die Irrtümer aufzudecken. Er will seine Katzen nicht mehr an Studien teilnehmen lassen, auch wenn er nach wie vor glaubt, dass die Tiere in München gut versorgt worden wären.
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