C'era una volta, là/ dalle parti di Chissà,/ il paese dei bugiardi./ In quel paese nessuno/ diceva la verità,/ non chiamavano col suo nome/ nemmeno la cicoria:/ la bugia era obbligatoria./ Quando spuntava il sole/ c'era subito uno pronto/ a dire: "Che bel tramonto!"/ Di sera, se la luna/ faceva più chiaro/ di un faro,/ si lagnava la gente:/ "Ohibò, che notte bruna,/ non ci si vede niente"./ Se ridevi ti compativano:/ "Poveraccio, peccato,/ che gli sarà mai capitato/ di male?"/ Se piangevi: "Che tipo originale,/ sempre allegro, sempre in festa./ Deve avere i milioni nella testa"./ Chiamavano acqua il vino,/ seggiola il tavolino/ e tutte le parole/ le rovesciavano per benino./ Fare diverso non era permesso,/ ma c'erano tanto abituati/ che si capivano lo stesso. / Un giorno in quel paese/ capitò un povero ometto/ che il codice dei bugiardi/ non l'aveva mai letto,/ e senza tanti riguardi/ se ne andava intorno/ chiamando giorno il giorno/ e pera la pera,/ e non diceva una parola/ che non fosse vera. / Dall'oggi al domani/ lo fecero pigliare/ dall'acchiappacani/ e chiudere al manicomio./ "E' matto da legare:/ dice sempre la verità"./ "Ma no, ma via, ma và ..."/ "Parola d'onore:/ è un caso interessante,/ verranno da distante/ cinquecento e un professore/ per studiargli il cervello ..."/ La strana malattia/ fu descritta in trentatre puntate/ sulla "Gazzetta della bugia"./ Infine per contentare/ la curiosità popolare/ l'Uomo-che-diceva-la-verità/ fu esposto a pagamento/ nel "giardino zoo-illogico"/ (anche quel nome avevano rovesciato ...)/ in una gabbia di cemento armato./ Figurarsi la ressa./ Ma questo non interessa./ Cosa più sbalorditiva,/ la malattia si rivelò infettiva, / e un po' alla volta in tutta la città/ si diffuse il bacillo/ della verità./ Dottori, poliziotti, autorità/ tentarono il possibile/ per frenare l'epidemia./ Macché, niente da fare./ Dal più vecchio al più piccolino/ la gente ormai diceva/ pane al pane, vino al vino,/ bianco al bianco, nero al nero:/ liberò il prigioniero,/ lo elesse presidente,/ e chi non mi crede/ non ha capito niente.


(Gianni Rodari, Il paese dei bugiardi, Le favole a rovescio).

lunedì 30 maggio 2011

QUERELE: NOMI DEL PRIMO GRUPPO

Considerando che da anni molte persone mi diffamano dichiarando anche che la sottoscritta Alma Galli, ha a suo carico molte querele, tengo a precisare che ad oggi, NON ho ricevuto UN SOLO avviso di garanzia.

Pubblico ora i nomi  di un gruppo di persone che ho denunciato in data 24 maggio 2011, per diffamazione e sua propalazione alcuni, e altri per calunnia e sua propalazione, relativamente  alla nota prodotta da UGDA " UGDA QUERELA LE SIGNORE ELENA MARIA CALIGIORE E ALMA GALLI"
con relativi commenti, alla sua diffusione sempre con relativi commenti, ai commenti sul blog "Animalismo o traffici di animali? Animalismo o mafia?"

LE PERSONE DA ME DENUNCIATE SONO IN QUESTO GRUPPO 13:  PAOLA SUA',  ANNALISA DE LUCA CARDILLO, DANIELA CASSIA, MONICA MONTALTO, OLIVIERO FAVA, DONATELLA SPINA, SEBASTIANO DI MARIA, ROSANNA MARANI, ROSSELLA TRIPODI, ELIANA CERASA, CLARISSA BANFI, ILARIA CAPPATO, LUCA RADICI DI AMICICANI.

3 commenti:

  1. Complimenti, spero la paghino cara questi!! E' arrivata l'ora del cambiamento!!

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  2. PER LA SIGNORA CLARISSA BANFI CHE MI CHIEDE SPIEGAZIONI E MINACCIA UNA DENUNCIA PER FALSO E DIFFAMAZIONE, ECCO LA RISPOSTA: Clarissa Banfi A tutto lo staff UGDA il mio plauso. Massima solidarietà. Solo chi si è trovato coinvolto in questo schifo (io per prima...) può capire il disgusto e la mortificazione. BRAVIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    http://trafficidianimali.blogspot.com/2011/01/sempre-lo-stesso-schemainsulti-e.html

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  3. spero vivamente avendo molte amicizie sul mio profilo facebook di non avere loro nelle amicizie

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