Approfondisco in questo articolo, solo la storia del cane Ciliegia.
Qui sopra il filmato della sfortunata madre ora chiamata Ciliegia, ricoverata con i suoi cuccioli vivi.
In altre pagine la sua foto coi cuccioli (qui)
Pubblico parte dei commenti ad ora scritti sulla bacheca della pagina "Io non posso parlare...sei tu la mia voce" in risposta a quanto diffuso sino ad ora in disaccordo con la versione ufficiale, sulla vicenda della strage di randagi in Ucraina per i mondiali di calcio.
Intendo in questo modo dimostrare quale clima accompagni o meglio perseguiti, chi si permetta di rilevare palesi incoerenze o altrettanto palesi carenze nella presunta informazione in merito all'affare Ucraina e randagismo.
Il santo e il mostro: sempre si ripropone lo stesso protocollo per cercare prima di ogni cosa, di limitare con l'intimidazione chi osi esprimere il proprio pensiero in modo critico. Tale prassi è strutturata in tre azioni basilari: 1) ufficializzare pubblicamente l'intento di un'azione legale 2) chi ricopre il ruolo di benefattore, diventa vittima a causa della cattiveria altrui 3) totale libertà del pubblico autorizzato anche dalle espressioni del leader, all'esternazione di sentimenti di avversione verso il/i soggetto/i indicato come cattivo.
La pagina in facebook (qui)
Amministratore
Credo di essere ad oggi la sola che ha parlato del cane Ciliegia, quindi quanto il Sig. Andrea Cisternino scrive, è palesemente rivolto alla sottoscritta.
Le confermo Sig. Cisternino che contrariamente a quanto pubblicato ovunque in Italia, i 7 cuccioli di Ciliegia sono stati salvati insieme alla madre, quindi non sono stati uccisi sparandogli perciò, iniziando da questo tema e certamente almeno per questo, la vittima non è lei, ciò in risposta a quanto segue dove dichiara di essere vittima di accuse citando a tal proposito anche la storia del cane Ciliegia.
Pubblicare documenti che testimoniano una realtà diversa da quella diffusa sin'ora non è un'attentato alla sua persona, ma semplicemente rispetto vuoi della verità, vuoi dei lettori ed ugualmente quando si chiede trasparenza, non è un insulto o una provocazione, ma è semplicemente un diritto per chi riceve l'informazione ed un dovere per chi la fornisce.
Il post che segue (qui) testimonia il comportamento persecutorio di cui sopra ho detto.
Iniziano i commenti. Ho evidenziato 478 condivisioni a dire che almeno 478 persone hanno letto questi commenti con relativi insulti
Un'altro post, sempre sullo stesso tema:
si sviluppa così: io devo PAGARE e poi anche una dose di salutare veleno, per chi come me semina "merda" ovvero cerca la verità.
E ora un'altro punto su cui fare chiarezza. Ho fatto queste foto dal filmato proposto all'inizio di questo articolo, dedicato a Ciliegia ed ai suoi cuccioli.
e ancora (qui) dallo stesso album
Non sò se attualmente i cuccioli di Ciliegia siano vivi, mi auguro di si e che abbiano splendide vite. Certo è che erano vivi e ricoverati con la madre e non morti uccisi da una scarica di proiettili.
Certo è anche Sig. Cisternino che se veramente come scrive è andato a trovarla, sparata con i suoi cuccioli, dovrebbe ben sapere che i cuccioli erano vivi e amorevolmente accuditi dalla madre. Le foto pubblicate nella sua pagina, sono le stesse del filmato dove i cuccioli sono vivi e vegeti. Nonostante questo lei Sig. Cisternino, ha confermato la versione ufficiale in Italia, si è proposto anche su questo tema come vittima, ed ha indirettamente sollecitato i sostenitori che frequentano la sua pagina, ad insultare pesantemente e reiteratamente chi ha solo giustamente chiesto di documentare il suo racconto, senza moderare i loro brutali interventi ma lasciando al contrario assoluta libertà di offendere e di intimidire.
Il mio scopo è illustrare cosa sia "l'animalismo" oggi, attraverso fatti documentabili e non preconcetti soggettivi. Questa vicenda, tanto più perchè inserita in quella enorme operazione mediatica che è stata la diffamazione dell'Ucraina usando i randagi nello specifico, ma non disdegnando altri elementi in altri campi, mi auguro sia significativa e utile alla funzione designata.
Alma Galli
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