C'era una volta, là/ dalle parti di Chissà,/ il paese dei bugiardi./ In quel paese nessuno/ diceva la verità,/ non chiamavano col suo nome/ nemmeno la cicoria:/ la bugia era obbligatoria./ Quando spuntava il sole/ c'era subito uno pronto/ a dire: "Che bel tramonto!"/ Di sera, se la luna/ faceva più chiaro/ di un faro,/ si lagnava la gente:/ "Ohibò, che notte bruna,/ non ci si vede niente"./ Se ridevi ti compativano:/ "Poveraccio, peccato,/ che gli sarà mai capitato/ di male?"/ Se piangevi: "Che tipo originale,/ sempre allegro, sempre in festa./ Deve avere i milioni nella testa"./ Chiamavano acqua il vino,/ seggiola il tavolino/ e tutte le parole/ le rovesciavano per benino./ Fare diverso non era permesso,/ ma c'erano tanto abituati/ che si capivano lo stesso. / Un giorno in quel paese/ capitò un povero ometto/ che il codice dei bugiardi/ non l'aveva mai letto,/ e senza tanti riguardi/ se ne andava intorno/ chiamando giorno il giorno/ e pera la pera,/ e non diceva una parola/ che non fosse vera. / Dall'oggi al domani/ lo fecero pigliare/ dall'acchiappacani/ e chiudere al manicomio./ "E' matto da legare:/ dice sempre la verità"./ "Ma no, ma via, ma và ..."/ "Parola d'onore:/ è un caso interessante,/ verranno da distante/ cinquecento e un professore/ per studiargli il cervello ..."/ La strana malattia/ fu descritta in trentatre puntate/ sulla "Gazzetta della bugia"./ Infine per contentare/ la curiosità popolare/ l'Uomo-che-diceva-la-verità/ fu esposto a pagamento/ nel "giardino zoo-illogico"/ (anche quel nome avevano rovesciato ...)/ in una gabbia di cemento armato./ Figurarsi la ressa./ Ma questo non interessa./ Cosa più sbalorditiva,/ la malattia si rivelò infettiva, / e un po' alla volta in tutta la città/ si diffuse il bacillo/ della verità./ Dottori, poliziotti, autorità/ tentarono il possibile/ per frenare l'epidemia./ Macché, niente da fare./ Dal più vecchio al più piccolino/ la gente ormai diceva/ pane al pane, vino al vino,/ bianco al bianco, nero al nero:/ liberò il prigioniero,/ lo elesse presidente,/ e chi non mi crede/ non ha capito niente.


(Gianni Rodari, Il paese dei bugiardi, Le favole a rovescio).

martedì 16 aprile 2013

CANI E GATTI ABUSATI PER DENARO, LA MAFIA DELLA RACCOLTA SOLDI


Di seguito la traduzione di un post pubblicato nella pagina: Tierschutz richtig verstehen
Postiamo una lettera che dà un’altra immagine della protezione animali, ognuno si faccia il suo parere: 

"Ieri ho parlato a lungo con una donna rumena sul caso L.M., ero stato avvertito dall’inizio che avrei provato molta rabbia.  La donna rumena conosce la sua gente!! E afferma che tutto questo interesse per i cani è una truffaI cani non vengono castrati intenzionalmente perché nascano sempre più cani che ... sono soldi.  i cani vengono picchiati, investiti da macchine e feriti per postare le immagini su FB! La compassione che provocano queste immagini dà uno stipendio a questi mafiosi in Romania. Un parente della donna è medico a Bucarest e le ha chiesto di quali cani randagi si parli in realtà, perché di cani randagi non ce ne sono per strada. I cani non castrati vengono tenuti in case e in cortili (come i posti di stallo in Italia?), dove figliano. Poi, vengono portati e fotografati in una zona depressa, oppure vengono feriti per attirare donazioni. Certamente esistono casi disperati, ma per il 90% sono macchinazioni di questi truffatori. I raccoglitori di cani  come L. e altri non tengono cani perché li amano ma perché i cani sono un guadagno costante. Fare presa sulla compassione paga, che siano bambini o animali. Questa zozzeria NON avrà fine fino a quando le persone ci crederanno e pagheranno! Smettete di fare donazioni, e questo schifo avrà fine! Sono parole di una rumena! 

Queste cose le devono sapere tutti, cani e gatti vengono feriti intenzionalmente, picchiati, tanto da far loro sanguinare gli occhi, vengono loro tagliate le gambe e le foto vengono postate su FB! È naturale provare compassione e donare soldi! Se solo la gente sapesse! Sono pochi i rumeni che si occupano dei trovatelli o dei randagi. Questi pochi vengono poi scambiati con gli altri, coi truffatori. Perché vi sono raccoglitori che, nonostante non abbiano i mezzi per dare da mangiare o curare un cane, li prendono dai rifugi. E ci siamo noi … per mandare soldi, medicine, cibo. 
E questi cani non vengono adottati, o in misura minima, perché questi cani fanno guadagnare!  Le donazioni non servono per i cani ma per chi li tiene e per la loro famiglia, perché qui vivono in miseria! Chi resiste a veder piangere un bambino? E se i soldi o il cibo non arrivano rapidamente – i donatori non crescono certo sugli alberi – si insulta chi ha aiutato, lo si diffama e gli si sparge fango addosso. Queste persone sono TRUFFATORI
Ho considerato il tema interessante perchè uguali informazioni mi sono state date per la Grecia  e l'Italia, quindi il problema pare essere comune a vari Paesi vittime sia dei traffici di randagi come di nessun controllo sul posto. E'ormai noto quanto sia facile raccogliere soldi con foto pietose se non raccapriccianti, sempre decontestualizzate, sempre senza alcuna documentazione che comprovi la verità del racconto attinente la vittima  e per la quale si chiedono ovviamente soldi. CONDIVIDO PIENAMENTE L'INVITO DELLA PERSONA CHE HA SCRITTO LA LETTERA, COSTRETTA ALL'ANONIMATO, PERCHE' SI RISCHIA MOLTO DENUNCIANDO QUESTA REALTA' MAFIOSA, DI NON DARE DENARO, A MENO CHE SI POSSA PERSONALMENTE VERIFICARNE L'USO. NON BISOGNA CREDERE A QUANTO PUBBLICATO IN INTERNET, MOLTI TRUFFATORI CI CAMPANO ALLA GRANDISSIMA E PER QUESTO SONO DISPOSTI A TUTTO, ANCHE  A TORTURARE INNOCENTI.
Basta leggere in fb per valutare la quantità di appelli dove si chiedono illecitamente soldi per cani e gatti "bisognosi", sempre rispettando la regola di non documentare mai nulla. Questo accade in Italia, e per le migliaia che vengono deportati, quale destino? FORSE in Italia se il cane o il gatto sono vittime di un  palese maltrattamento, può seguire una denuncia ma le migliaia che subiscono l'abuso della deportazione, che tutela hanno in paesi dove le leggi sono carenti e tutto è fatto senza nessuna trasparenza?
Il traffico di randagi è commercio fatto con la loro vendita a chiunque li comperi per qualunque uso voglia farne, quindi cosa impedisce che siano venduti a chi li usa per produrre denaro con ogni mezzo possibile? Che differenza c'è tra il venderli per uso sessuale (qui), per la sperimentazione (qui) o per essere torturati per ricchissime questue? NESSUNA DIFFERENZA, E NIENTE PUO' PROVARE CHE QUESTO NON ACCADA DATO CHE DEL DESTINO DEI RANDAGI, UNA VOLTA MOVIMENTATI, NIENTE E' DATO SAPERE.
I cani in modo particolare, proposti evidenziando stati di sofferenza ed handicap gravi, possono facilmente rendere in brevissimo tempo cifre importanti ed impensabili, tutto stà alla creatività del torturatore. Una storia ben impostata e con una certa durata nel tempo (non deve morire subito....), illustrata con foto forti (le amputazioni vanno alla grande, ma anche le ustioni fanno un grande effetto), magari supportata da un
costoso intervento o terapie importanti e costose da seguire in pubblico e col pubblico e voilà, i giochi son fatti e la vincita al casinò della truffa, garantita  e cospicua.
Il mio tono è cinico perchè credo sia necessario capire come sia routine, nessuna  empatia ovviamente con le vittime, ma solo un protocollo fabbrica soldi  che richiede assieme alla tortura, la recitazione di sentimenti "animalisti".
Un'altro elemento di condivisione della realtà denunciata nella lettera che segue e che fà pensare, è l'aumento del randagismo o in ogni caso il suo non contenimento. E' un fenomeno  attuale anche in molte regioni italiane nonostante le presunte "sterilizzazioni". Mi domando si si sterilizzi realmente o se aprire pance serva ad altro (qui).... Resta il fatto che delle associazioni sono spesso lautamente pagate per far "adottare" i cani che tradotto potrebbe essere che presunte associazioni siano pagate per togliere i cani dai piedi, per poi cederli senza problema alcuno a chi ne farà commercio. Pensavo che le associazioni NON A SCOPO DI LUCRO  dovessero dare un servizio e non essere pagate, ma sbagliavo,  è allora possibile credere che tali presunte associazioni rinuncino attraverso una reale riduzione delle nascite, ad utili di migliaia di euro?
Risolvere il problema del randagismo potrebbe corrispondere per molti presunti "animalisti"alla terrificante esperienza di dover lavorare e addirittura onestamente, per avere denaro, quindi è semplice  e logico che il problema del randagismo non debba essere risolto.
E non dimentichiamoci di questo, come uso finale del prodotto della macchina da reddito che è il randagismo: (qui)
e (qui)
e (qui)  lecito il dubbio che Fuffi, Tobia, Stellina ecc....randagini a cui portavamo la pappa tutti i giorni, siano tornati in patria in altra forma dopo "l'adozione" salvifica nel Paese straniero, realizzata con l'aiuto di " associazioni animaliste" italiane pagate per fornire vittime.
Mi auguro sia sempre più evidente che il randagismo è si un costo per i cittadini onesti, ma perchè è e deve continuare ad essere fonte di reddito per i molti TRUFFATORI pseudo"animalisti", che dai randagi, dalle loro miracolosamente redditizie disgrazie, traggono infiniti profitti.
E' importante non dare mai denaro dove non sia possibile un controllo diretto della vicenda, è ugualmente importante denunciare comportamenti non trasparenti, dove la sofferenza di esseri indifesi è in gioco e diffidare di chi li pratica, individuando in essi non i protettori degli animali ma coloro che ne abusano.
E' vietato usare cani per l'accattonaggio, ricordiamolo, e vale anche per animalisti ed associazioni animaliste quando la totale trasparenza e l'assoluta legalità non accompagni ogni loro gesto. 

Alma Galli

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