C'era una volta, là/ dalle parti di Chissà,/ il paese dei bugiardi./ In quel paese nessuno/ diceva la verità,/ non chiamavano col suo nome/ nemmeno la cicoria:/ la bugia era obbligatoria./ Quando spuntava il sole/ c'era subito uno pronto/ a dire: "Che bel tramonto!"/ Di sera, se la luna/ faceva più chiaro/ di un faro,/ si lagnava la gente:/ "Ohibò, che notte bruna,/ non ci si vede niente"./ Se ridevi ti compativano:/ "Poveraccio, peccato,/ che gli sarà mai capitato/ di male?"/ Se piangevi: "Che tipo originale,/ sempre allegro, sempre in festa./ Deve avere i milioni nella testa"./ Chiamavano acqua il vino,/ seggiola il tavolino/ e tutte le parole/ le rovesciavano per benino./ Fare diverso non era permesso,/ ma c'erano tanto abituati/ che si capivano lo stesso. / Un giorno in quel paese/ capitò un povero ometto/ che il codice dei bugiardi/ non l'aveva mai letto,/ e senza tanti riguardi/ se ne andava intorno/ chiamando giorno il giorno/ e pera la pera,/ e non diceva una parola/ che non fosse vera. / Dall'oggi al domani/ lo fecero pigliare/ dall'acchiappacani/ e chiudere al manicomio./ "E' matto da legare:/ dice sempre la verità"./ "Ma no, ma via, ma và ..."/ "Parola d'onore:/ è un caso interessante,/ verranno da distante/ cinquecento e un professore/ per studiargli il cervello ..."/ La strana malattia/ fu descritta in trentatre puntate/ sulla "Gazzetta della bugia"./ Infine per contentare/ la curiosità popolare/ l'Uomo-che-diceva-la-verità/ fu esposto a pagamento/ nel "giardino zoo-illogico"/ (anche quel nome avevano rovesciato ...)/ in una gabbia di cemento armato./ Figurarsi la ressa./ Ma questo non interessa./ Cosa più sbalorditiva,/ la malattia si rivelò infettiva, / e un po' alla volta in tutta la città/ si diffuse il bacillo/ della verità./ Dottori, poliziotti, autorità/ tentarono il possibile/ per frenare l'epidemia./ Macché, niente da fare./ Dal più vecchio al più piccolino/ la gente ormai diceva/ pane al pane, vino al vino,/ bianco al bianco, nero al nero:/ liberò il prigioniero,/ lo elesse presidente,/ e chi non mi crede/ non ha capito niente.


(Gianni Rodari, Il paese dei bugiardi, Le favole a rovescio).

giovedì 20 febbraio 2014

ETN e SIGURD TENBIEG: USO ILLECITO DELLE DONAZIONI

Di seguito la traduzione di un'altro articolo che tratta dell'uso illecito del denaro delle donazioni da parte dei responsabili delle organizzazioni "animaliste" tedesche. 

Si tratta di due nomi noti, ETN e SIGURD TENBIEG, corrispondenti ad un grande potere nella realtà delle deportazioni. Di ETN ho già più volte detto, qui si aggiungono ulteriori dettagli e conferme che testimoniano, se ancora servisse, la pericolosità e la follia delle presunte"adozioni internazionali", che niente di buono, garantiscono ai nostri randagi deportati, ma certamente garantiscono denaro e molto, ai deportatori tutti, vuoi quelli locali che collaborano a raccogliere la merce(i nostri randagi), vuoi i capi stranieri.  

Sotto un carico di randagi italiani.....credo non servano commenti

Dei Tenbieg, parlai per la prima volta (qui), da leggere bene il Decreto di dissequestro, quanti bei nomi e certi ancora attivi, purtroppo, dal lontano 1996.

Donazioni: affari con la protezione degli animali

Di Barbara Schmid
Sfruttando le misere condizioni di cani e gatti si riescono a incassare molti soldi, soprattutto prima di Natale. Ne approfittano gli affaristi per i quali la protezione degli animali è solo un mezzo per arrivare al proprio scopo.  
Spendengelder: Geschäfte mit dem Tierschutz
Gli esercenti dei canili chiedono aiuto: “Abbiamo bisogno urgentemente di materiali edili”, scrivono sulla loro pagina Internet, perché occorre isolare i box dei cani. “Se avete legname utilizzabile, contattateci!”. Eppure la scarsità di materiale isolante è il minore dei problemi del canile Albert-Schweizer di Kranenburg. Da quasi cinque anni, la Procura della Repubblica di Kleve indaga su una famiglia che gestisce questo rifugio
L’ex amministratore settantenne Sigurd Tenbieg, è stato arrestato quest’estate nella sua residenza estiva francese e ora è in carcerazione preventiva per pericolo di fuga: si è incamerato contributi sociali per 700.000 euro e ha frodato anche con le donazioni.  
Tenbieg ha costruito una rete di associazioni per la protezione degli animali nelle quali lavorano anche la moglie e i figli. Lo slogan dell’associazione “…. dall’amore alle creature”, che sul sito Internet è incorniciata da un cuore rosso, assume così un altro significato. Non è la prima volta che i responsabili di una grande associazione per la protezione degli animali vengono indagati per essersi intascati fondi destinati agli animali. 
"La protezione degli animali è una macchina per far soldi", afferma Stefan Loipfinger, autore del libro "La mafia delle donazioni". I tedeschi donano più di 200 milioni di euro all’anno per gli animali bisognosi e in particolare durante le feste di Natale le persone sono più sensibili al destino dei cani maltrattati, dei gatti randagi o degli orsi ammaestrati.
  
Procedimenti contro ETN  (l'associazione europea per la protezione degli animali e della natura) 
La Procura della Repubblica di Bonn, indaga dal 2010 sui responsabili di ETN per frodi. " (e i nostri randagi sono ceduti a questa gente da associazioni animaliste!! E se chiedi trasparenza, immediate sono le minacce)
ETN gestisce un rifugio per cani nel Bergischen Land e un rifugio a Bad Karlshafen. Inoltre, supporta in tutta Europa centinaia di rifugi e progetti per la protezione degli animali. (In altri termini, deportano da tutta Europa, ma dove li mettono? Cosa ne fanno?)
Nell’associazione precedente, la Europäische Tierhilfswerk, e in quella successiva, la Deutsche Tierhilfswerk, negli anni ’90 sono stati scialacquati 25 milioni di euro, in violazione con l’oggetto sociale dell’associazione. L’allora presidente conduceva uno stile di vita lussuoso, si è comprato diverse auto di lusso e d’epoca con i soldi delle donazioni e uno yacht in Tailandia.  Dopo lunghe indagini, nel 203 è stato condannato a una reclusione di dodici anni. 
Oggi, l’Ing. Heinz Wiescher, di 71 anni, ha un ruolo importante presso ETN. Ha fatto trasferire 15 milioni di euro a ETN. Anche a Wiescher piace viaggiare con auto d’epoca affermando di averle acquistate con il suo patrimonio personale.Eppure, alcune operazioni dell’associazione svolte durante la sua presidenza sono ora indagate dalla Procura della Repubblica di Bonn
Wiescher è stato presidente per molto tempo, ora è presidente onorario. Fino a settembre è stato presidente del consiglio di amministrazione della fondazione di ETN ricevendo un compenso di 3000 euro al meseETN è ora condotta da una persona di fiducia, anch’essa indagata. Lo stile di gestione di Wiescher è stato definito “dispotico”. “Non gli interessa niente della protezione degli animali, gli interessa solo il potere”, afferma un ex dirigente dell’associazione.
  
È stato sovvenzionato un rifugio che non esisteva più  
È necessario fare chiarezza sulla ristrutturazione di un’azienda agricola a Kleinwalsertal in Austria, iniziata nel 2004 e sponsorizzata da ETN con 100.000 euro.  Ai tempi, alcuni membri del consiglio d’amministrazione si erano opposti a questa ristrutturazione. “Che vantaggi ha un’associazione per la protezione animali tedesca nel costruire un rifugio in Austria?” si chiedono ancora oggi. 
Gli avvocati assoldati da Wiescher e da ETN motivano queste opere di ristrutturazione col fatto che il rifugio teneva gli animali in condizioni pietose. In una denuncia di nove pagine contro Wiescher, le sue relazioni personali con la famiglia degli agricoltori in questione sono definite “sconcertanti”. La sorella affitta appartamenti per vacanze, dal 2002 Wiescher ha preso in affitto più volte un appartamento da lei. Sua moglie è madrina di uno dei figli della famiglia di agricoltori. 
ETN ha anche sovvenzionato un rifugio a Majorca, nonostante questo non fosse neanche esistente, così è scritto nella denuncia penale. E perché l’associazione versa da anni centinaia di migliaia di euro ai suoi avvocati?  ETN e Wiescher negano tutte le accuse, anche quelle per truffa e frode. Affermano che il rifugio di Majorca non riceve più denaro da quando è stato evidenziato “che non lavorava come promesso”. 

Questioni aperte
I procuratori hanno ancora molto lavoro da svolgere prima di poter decidere sui procedimenti avviati.  Lo stesso vale per i loro colleghi di Kleve: anche nel caso del rifugio Albert-Schweitzer vi sono ancora questioni da verificare. Chi indaga ritiene di poter dimostrare che Tenbieg e i suoi familiari erano registrati come liberi professionisti per poter risparmiare sui versamenti dei contributi sociali; questo procedimento è vicino alla sentenza. L'utilizzo illegale del denaro donato non è ancora definitivamente accertato e verrà trattato in una seconda procedura. Un pensionato ha informato la Procura della Repubblica. Firmando il contratto dell'associazione, si è meravigliato che gli importi venissero contabilizzati da un'altra associazione per la protezione degli animali. Nel frattempo le denunce penali sono quattro.  
Il Procuratore della repubblica incaricato Hendrik Timmer, con due revisori contabili di Düsseldorf, la polizia criminale di Krefeld e l’ufficio doganale, per mesi ha controllato i flussi finanziari di decine di conti. La rete di associazioni di Tenbieg ha molte fonti di reddito: donazioni e sponsorizzazioni, intermediazioni di animali a pagamento e donazioni di soci.  Inoltre ci sono le sovvenzioni della Verein Bund deutscher Tierfreunde (BdT). Tenbieg ne è il secondo presidente. 
Il denaro va alle associazioni del suo regno, vale a dire a Südeuropäische Tierhilfe, Tierheim-Tierhilfe e alla Tierschutzförderverein. Una parte del denaro ha un movimento circolare per occultare i flussi.  Il procuratore della repubblica Timmer afferma: "Abbiamo trovato giroconti e bonifici non spiegabili". Secondo l’avvocato di Tenbieg questa è contabilità ordinaria.
  
Destinazione d’uso non chiara dei proventi 
Nel 2008 e nel 2009, un grosso gruzzolo di quasi due milioni di euro è arrivato alla Dialog Direkt Marketing. I dirigenti e altri dipendenti sono o erano soci di BdT, come è stato accertato dalle indagini. La direzione della sorveglianza e dei servizi del Rheinland-Pfalz – l’autorità amministrativa del Land – controlla da anni le situazioni finanziarie delle associazioni di protezione degli animali. Nel 2008,  ha ordinato un divieto di raccolta fondi alla BdT del Rheinland-Pfalz, anche perché più di un terzo delle donazioni ricevute l’anno precedente è andato a una grande agenzia di marketing. Una pratica non corretta, come ha definito il Tribunale amministrativo del  Rheinland-Pfalz nel 2010: se i servizi vengono affidati a terzi, sussiste un aumentato rischio di manipolazioni illecite. 
Nel 2008 e nel 2009, la famiglia Tenbieg, indagata da allora, ha intascato quasi 300.000 euro: questo denaro manca agli animali.
L’avvocato di Tenbieg, Sven-Henning Neuhaus, respinge le accuse rivolte al suo cliente. L’accusa di evasione di contributi sociali “è priva di fondamento” continuando: “il Tribunale accerterà che mai, nelle associazioni dirette dal mio cliente, vi è stata destinazione illecita delle donazioni”.  
Le indagini devono ora dimostrare che Tenbieg e la sua famiglia hanno realmente incassato 300.000 euro. In ogni caso “si tratta di pagamento per servizi forniti”.   
Sulla homepage del rifugio Albert-Schweitzer si afferma che "Utilizziamo sempre tutti i nostri mezzi finanziari per garantire agli animali un alloggio”.

E' complesso "per questo ci muoviamo sul filo del rasoio"


 Alma Galli M.A.R.E.

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