C'era una volta, là/ dalle parti di Chissà,/ il paese dei bugiardi./ In quel paese nessuno/ diceva la verità,/ non chiamavano col suo nome/ nemmeno la cicoria:/ la bugia era obbligatoria./ Quando spuntava il sole/ c'era subito uno pronto/ a dire: "Che bel tramonto!"/ Di sera, se la luna/ faceva più chiaro/ di un faro,/ si lagnava la gente:/ "Ohibò, che notte bruna,/ non ci si vede niente"./ Se ridevi ti compativano:/ "Poveraccio, peccato,/ che gli sarà mai capitato/ di male?"/ Se piangevi: "Che tipo originale,/ sempre allegro, sempre in festa./ Deve avere i milioni nella testa"./ Chiamavano acqua il vino,/ seggiola il tavolino/ e tutte le parole/ le rovesciavano per benino./ Fare diverso non era permesso,/ ma c'erano tanto abituati/ che si capivano lo stesso. / Un giorno in quel paese/ capitò un povero ometto/ che il codice dei bugiardi/ non l'aveva mai letto,/ e senza tanti riguardi/ se ne andava intorno/ chiamando giorno il giorno/ e pera la pera,/ e non diceva una parola/ che non fosse vera. / Dall'oggi al domani/ lo fecero pigliare/ dall'acchiappacani/ e chiudere al manicomio./ "E' matto da legare:/ dice sempre la verità"./ "Ma no, ma via, ma và ..."/ "Parola d'onore:/ è un caso interessante,/ verranno da distante/ cinquecento e un professore/ per studiargli il cervello ..."/ La strana malattia/ fu descritta in trentatre puntate/ sulla "Gazzetta della bugia"./ Infine per contentare/ la curiosità popolare/ l'Uomo-che-diceva-la-verità/ fu esposto a pagamento/ nel "giardino zoo-illogico"/ (anche quel nome avevano rovesciato ...)/ in una gabbia di cemento armato./ Figurarsi la ressa./ Ma questo non interessa./ Cosa più sbalorditiva,/ la malattia si rivelò infettiva, / e un po' alla volta in tutta la città/ si diffuse il bacillo/ della verità./ Dottori, poliziotti, autorità/ tentarono il possibile/ per frenare l'epidemia./ Macché, niente da fare./ Dal più vecchio al più piccolino/ la gente ormai diceva/ pane al pane, vino al vino,/ bianco al bianco, nero al nero:/ liberò il prigioniero,/ lo elesse presidente,/ e chi non mi crede/ non ha capito niente.


(Gianni Rodari, Il paese dei bugiardi, Le favole a rovescio).

lunedì 27 aprile 2015

GERMANIA: GIOIA TROVATI I RESTI, MA ALMENO NON ERA SOLA E AL FREDDO IN ITALIA!

Della sfortunata Gioia, vittima di alcuni sedicenti "animalisti" che l'avrebbero "salvata" ho parlato QUI
Ora segue un terrificante aggiornamento, terrificante non solo per la conferma della morte e le modalità della stessa, ma anche per i commenti che accompagnano la notizia, e che lasciano sbigottiti chiunque abbia un normale sentire.
L'AGGIORNAMENTO (QUI) Tra parentesi i miei commenti.
Aggiornamento tradotto:
Mi faccio sentire oggi per l'ultima volta e con brutte notizie. Venerdì ho ricevuto una telefonata dall'associazione Pfotenhelfer che mi ha comunicato che alla fine della via Krähenweg sulla ferrovia erano stati trovati i resti di un animale. Purtroppo, il chip non era più leggibile(Questa è divina provvidenza !!! Così che non si possa risalire a nessun responsabile. Non sapremo mai a chi era intestata in Italia, chi l'ha deportata, chi l'ha venduta e a chi. Ecco proprio così devono andare le cose: chip non leggibile.) ma è stato trovato il collare di Gioia. Era morta da tempo. E' stata ritrovata a circa 1 km da Aubinger Lohe, dove l'ho cercata a lungo tutti i giorni(mah!).
All'inizio di novembre, al tramonto, probabilmente l'ho ancora vista lì. (E da novembre fino a febbraio, cosa ha fatto di concreto per cercarla?)Purtroppo non è riuscita ad avere il coraggio di venire da me. (La colpa è del cane che neppure sapeva chi fosse, dopo un giorno, stravolta per il viaggio e terrorizzata,avrebbe dovuto conoscerla, amarla, andare da lei? E poi che altro? )Sono molto triste, ho sofferto molto per tutta questa storia (lei ha sofferto naturalmente, il problema sarebbe la sua sofferenza) e se dovesse succedermi di ritrovarmi in una situazione simile, non darò più la fiducia ad altre persone leggere(ovvio, la colpa e degli altri, lei non c'entra niente).  Voglio ringraziare Daniela Hüther che ho conosciuto in questa situazione e che mi ha avvicinato ancora di più ai cani( ma anche NO!).
Ringrazio anche Pfotenhilfe che ci ha permesso di fare chiarezza,(quale chiarezza? Miseri resti e forse un collare?) che si sono recati immediatamente sul luogo dopo la segnalazione e che, grazie al loro impegno, sono riusciti a trovarmi grazie al collare.
IL FINALE DEL RACCONTO PER IL POPOLO DI FB, E' DA NON PERDERE PERCHE' E' UN'APOTEOSI DI  INTELLIGENTE  EMPATIA VERSO LA VITTIMA, ECCOLO:
Spero solo che la topina non abbia sofferto troppo (probabilmente è stata investita da un treno) e sono sollevata dal fatto che le siano stati risparmiati i gelidi giorni di fine anno. Almeno è morta libera, altrimenti avrebbe trascorso l'inverno tutta sola su un terreno. Anche nell'Italia del nord fa molto freddo.....

Non c'è una foto dei resti di Gioia, bisogna evitare le brutte immagini, meglio le idiozie rappresentate dal famigerato ponte dell'arcobaleno, da stelline, cuoricini e amenità varie. Documenti MAI. Uso questa, diffusa ieri in facebook e che simbolicamente, può rappresentare molte vittime, compresa Gioia, perchè la morte di questi disgraziati, ha questa faccia.
Premesso che il racconto qui proposto di solitudine e sofferenza in Italia, per Gioia, niente lo documenta; premesso che probabilmente era un cane del sud forse in stallo al nord, è da chiedersi: da quando la libertà è morire macellati da un treno, magari dopo una lunga agonia, dopo essersi persa in un mondo sconosciuto, senza riferimenti, senza cibo, al gelo e dpo un viaggio estenuante? Forse che in Italia non si sia informati sul concetto di LIBERTA'. Ma allora se così è, coloro che sono  donatori e responsabili di tanta libertà, ne possano godere in egual misura  e modo, ovvero che possano finire tutti sotto un treno, che possano morire in solitudine e che i loro resti, NON IDENTIFICABILI, siano ipoteticamente riconosciuti da qualcuno attraverso una scarpa o una mutanda rigorosamente a brandelli.
Secondo la il-logica di questo assoluto DELIRIO, tristemente partorito dalla presunta adottante di Gioia, fuggita terrorizzata dopo UN solo giorno dalla consegna, la vittima avrebbe avuto così l'opportunità di MORIRE LIBERA.

GIOIA MACELLATA FORSE DA UN TRENO, FORSE DA CHISSA' CHI, PERCHE' MAI SAPREMO IN MODO DOCUMENTATO QUANTO E' ACCADUTO REALMENTE, SAREBBE MORTA LIBERA E SENZA DOVER PASSARE L'INVERNO IN ITALIA AL FREDDO.PERCHE'N EFFETTI IL VERO PROBLEMA E' IL FREDDO, PROBLEMA CHE LA MORTE RISOLVE INSIEME A TUTTI GLI ALTRI, MA IN ITALIA SIAMO DURI A CAPIRLO, COSI' DURI CHE INSISTIAMO NEL RIFIUTARE QUESTE LIBERATORIE "ADOZIONI" IN GERMANIA.
Continuiamo così, facendoci strappare l'anima per la sofferenza  procurata ai nostri cani con queste 
deportazioni, o 
cambiamo sistema?!

Alma Galli M.A.R.E.

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